Avanzamenti nei test per irritazione acuta agli occhi

Tra i test richiesti a livello internazionale sulle sostanze chimiche c’è anche quello per verificarne il potenziale irritante per gli occhi. Tale test veniva una volta effettuato con il Draize rabbit eye test, test oggi proibito in alcune zone del mondo, ma non ancora del tutto sostituito da test in vitro. Essenziale, nell’ideare un test in vitro o una strategia alternativa al metodo in vivo per definire l’irritazione acuta dell’occhio, è selezionare le giuste fonti tra le sostanze chimiche. Oggi, grazie al consorzio CON4EI (CONsortium for in vitro Eye Irritation testing strategy) e con la collaborazione di Cosmetics Europe, sono state selezionate 80 referenze tra le sostanze chimiche, partendo dal Database Draize Reference. Usando queste referenze, è stato quindi possibile determinare le performance di 8 test in vitro per l’irritazione acuta dell’occhio e identificare le somiglianze e differenze tra gli stessi metodi, così da poter costruire una strategia vincente per discriminare tra tutte le categorie UN e GHS (Globally Harmonized System of Classification and Labelling of Chemicals).
Adriaens E., Alépée N., Kandarova H. et al. «CON4EI: Selection of the reference chemicals for hazard identification and labelling of eye irritating chemicals». Toxicology In Vitro. Online il 5 giugno 2017. Doi: 10.1016/j.tiv.2017.06.001.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28595836

di Stefania Somaré