Cosmesi e Mediterraneo: il mare delle opportunità

Le piante di origine mediterranea si stanno rivelando una fonte molto ricca e variegata di materie prime cosmetiche in grado di conferire ai prodotti che le contengono proprietà interessanti in termini di efficacia, comprovate da una letteratura scientifica che è sempre più ampia. Francesco Bonina, che all’Università di Catania è ordinario di Tecnologie Farmaceutiche e di Chimica e Tecnologia dei Prodotti Cosmetici presso il Dipartimento di Scienze del Farmaco, ha svolto molti studi sulle proprietà cosmetiche di diverse specie agricole e spontanee presenti in Sicilia e, anche riferendosi a testimonianze di usi antichi, riporta alcuni esempi, partendo dal prodotto emblema del Mediterraneo, l’olio di oliva. «Esistono numerose testimonianze storiche che descrivono l’utilizzo di piante e/o alimenti mediterranei in cosmetica. Per esempio l’olio di oliva ottenuto con una precoce raccolta del frutto è menzionato in antichi manoscritti che ne descrivono l’utilizzazione per la cura della pelle. Oggi esiste un’ampia e autorevole letteratura scientifica che ha confermato notevoli benefici di alcune sostanze (idrossitirosolo, luteoline, apigenine ecc.), contenute e documentate in questo «immaturo olio di oliva» e utilizzate per il trattamento cosmetico della pelle». La letteratura scientifica ha evidenziato molte proprietà cosmetologiche dell’olio di oliva, per esempio a carico della frazione insaponificabile, prosegue Bonina, «ricca in stigmasteroli e fitosteroli, in grado di proteggere e potenziare la funzione di barriera dello strato corneo, importante per garantire una buona salute alla nostra pelle. Parte di questi biofenoli dell’ulivo sono anche presenti nelle foglie, il cui estratto ha dimostrato di possedere svariate funzionalità cosmetiche».

Francesco Bonina

Fico d’India
Un’altra pianta interessante per le proprietà cosmetiche e presente in abbondanza nel bacino del Mediterraneo è il Fico d’India (Opuntia ficus indica). «In particolare, gli estratti ottenuti dai cladodi (pale) –riporta Francesco Bonina,- che sono state da noi studiate in collaborazione con l’Università di Napoli, hanno evidenziato elevate attività cicatrizzanti e riepitelizzanti nonché un effetto protettivo e idratante per la cute in virtù dei polisaccaridi in esso contenuti. Inoltre, valutando l’attività biologica dei polisaccaridi dell’Opuntia ottenuti dai cladodi, abbiamo evidenziato importanti proprietà mucoadesive alle mucose buccali, vaginali e gastrointestinali (film-forming effect). Questa proprietà oggi trova impiego in applicazioni nel settore della protezione delle mucose (oral care, prodotti destinati all’igiene intima femminile ecc.)». Anche l’estratto di fiori di Opuntia ha evidenziato proprietà per potenziali applicazioni cosmetiche e nutraceutiche. «Si è rivelato infatti particolarmente ricco in isoramnetina –spiega Bonina, -un flavonoide che agisce da inibitore della 5-alfa reduttasi e per questo è particolarmente efficace nel prevenire la caduta capelli e nel diminuire la produzione di sostanze grasse sulla pelle (eccesso di seborrea, acne ecc.). Pertanto risultano utili se inseriti in prodotti anticaduta, soprattutto da utilizzare come integratore «Beauty Food» o «Beauty from Whitin» oppure in prodotti nel trattamento coadiuvante per l’acne».

Attività sinergiche
L’elenco delle specie mediterranee di cui si sono evidenziate proprietà cosmetiche potrebbe proseguire a lungo. Il docente dell’ateneo catanese cita per esempio il cappero (Capparis spinosa): «alcuni flavonoidi (quercitine e kampferolo) contenuti nel bocciolo possiedono un’elevata capacità di ridurre la sensibilità della pelle nei confronti di sostanze allergizzanti o prodotti contenenti sostanze in grado di produrre moderati processi infiammatori sulla pelle». Le diversificate funzionalità cosmetologiche degli estratti vegetali di queste piante, possono inoltre generare sinergie, a creare cosmetici funzionali innovativi di derivazione tutta mediterranea. Bonina: «associare in un prodotto le virtù lenitive (antiinfiammatorie) della frazione polifenolica delle foglie di ulivo insieme alle proprietà mucoadesive e filmogene dei polisaccaridi dei cladodi di ficodindia determina un’efficace protezione delle mucose (buccali e vaginali) sia nei confronti di fenomeni irritativi-infiammatori dovuti alla presenza di sostanze irritanti la mucosa che nei confronti di microorganismi la cui interazione con le mucose potrebbe generare e/o accelerare processi infettivi a carico di questo tessuto». Considerando che stiamo osservando l’avvio di un’imprenditoria in questo settore, che interessa l’area della cosmetica e della nutraceutica, ecco il commento del docente: «si tratta di cavalcare questa interessante «opportunità storica». Gli estratti che si generano da piante e cibi mediterranee possono contare sulla leva distintiva del fascino (stile di vita, creatività, storia, cultura, ecc.) che il nostro paese continua a esercitare. È chiaro che questo sviluppo non può prescindere da un lavoro di ricerca che metta in relazione gli attivi presenti nei sottoprodotti delle filiere agroalimentari con le esigenze di mercato e con le diverse applicazioni dei prodotti nei settori cosmetico e/o nutraceutico. Un’altra leva che spinge in questa direzione è l’attuale tendenza dei consumatori e delle aziende verso la green economy. Ci sono quindi tutti gli elementi perché questo settore decolli e diventi un’opportunità per il mondo della cosmetica e della nutraceutica italiana».

di E.Perani