Hermès e il fascino delle acque di colonia

Hèrmes

HèrmesSapersi rinnovare nel solco della tradizione è spesso un’impresa non facile e solamente griffe di moda da sempre all’avanguardia possono riuscirci: proprio questo è il caso del nuovo lancio di Hermes, una fantastica creazione Eau de Citron Noir, un’acqua di colonia creata dal naso Christine Nagel.

La confezione, realizzata con un packaging accattivante di colore blu ci trasporta già nel mondo della freschezza unita a frizzantezza e leggiadria, la medesima sensazione che si avverte annusando le prime note della profumazione, pensata per accompagnare l’individuo in tutta la sua giornata e in ogni contesto.

Si avvertono le note vivaci e pungenti degli agrumi dove il ruolo di protagonista viene interpretato da un frutto esotico, come il lime noir o noomi basra, un ingrediente molto utilizzato nella cucina mediorientale, soprattutto irachena grazie alla sua straordinaria capacità di sapere fondere note aspre e pungenti con sentori più bruciati e fumè. Nel corpo della composizione trovano spazio le note legnose del legno paraguaiano combinate con uno dei sentori più amati nella profumeria, quello del tè di Ceylon, splendido trait d’union tra le la testa esperi data e il corpo boisè di Eau De Citron.

La decisione di Hermès di lanciare questa nuova acqua di colonia riprende l’onda degli ultimi lanci di successo della maison, profumi come Rhurbarbe Ecarlate, una deliziosa ode all’affascinante odore del rabarbaro, ed eau de nerolì dorè, dove i fiori d’arancio donano eleganza e sensualità assoluta alla composizione.

Le profumazioni agrumate rappresentano un cavallo di ritorno in questo 2018 soprattutto per quanto concerne le creazioni unisex, dove erano state parzialmente lasciate da parte a favore di connubi moderni fra legni e note floreali, salvo poi incontrare sempre une levato numero di consumatori affezionati all’idea di freschezza che solo le note esperidate sono in grado di donare al consumatore durante l’esperienza di scelta e utilizzo della fragranza,

di L.Ilorini