Il “Green” va per la maggiore

Karin Kuechler, di Union for Ethical BioTrade (UEBT).

Il Biodiversity Barometer 2012 pubblicato da UEBT ha preso in considerazione 8000 persone in 8 paesi: Brasile, Francia, Germania, India, Perù, Regno Unito, Stati Uniti, Svizzera. Oltre a evidenziare una conoscenza diffusa dei concetti di sostenibilità e biodiversità, lo studio rileva anche un generale livello di attenzione all’ambiente, sia nel paesi sviluppati sia in quelli emergenti. Le persone riconoscono ai settori produttivi un ruolo importante nella tutela della biodiversità e sono sempre più desiderose d’informazioni trasparenti a supporto delle proprie opzioni di acquisto. L’approfondimento sui cosmetici mostra un orientamento deciso dei consumatori verso prodotti seriamente orientati a un approccio globalmente etico e rispettoso dell’ambiente.

Quali caratteristiche di sostenibilità incontrano il favore dei consumatori? Quale sarà il trend futuro?
Gli ingredienti naturali, biologici e i cosiddetti “free claim” (per esempio paraben free) sono caratteristiche che i consumatori cercano normalmente. Ci aspettiamo che aumenti l’attenzione alla trasparenza, alla tracciabilità e a un concetto di sostenibilità allargato, per esempio, alla biodiversità. Questo porterà a una crescita della sensibilità rispetto agli impatti sulle aree di provenienza, che comprenda il contributo di ogni impresa alla conservazione della biodiversità. Secondo quanto emerso dal Biodiversity Barometer 2012, l’85% dei consumatori afferma di acquistare prodotti per la cura della persona che utilizzano ingredienti naturali. Il 74% presta grande attenzione alle etichette ambientali ed etiche (Fair Trade, Organic, ecc.), mentre il 69% dichiara di interessarsi alla provenienza degli ingredienti contenuti nei cosmetici. Oltre l’85% dei consumatori interpellati vorrebbe maggiori informazioni sulle modalità di fornitura intraprese dalle industrie cosmetiche, mentre l’81% afferma che sarebbe disposto a rinunciare all’acquisto di una certa marca se scoprisse che il produttore non adotta pratiche etiche e attente all’ambiente sia a livello del ciclo produttivo sia nella catena di fornitura. Altrettanto ampia (78%) la schiera dei consumatori che ha maggior fiducia nelle aziende cosmetiche il cui impegno a favore della biodiversità sia verificato da un ente indipendente.

Quali vantaggi trarrebbe l’industria da un maggiore impegno nella comunicazione sulla biodiversità?
Al momento la biodiversità non è fra le priorità nella strategia di business delle case cosmetiche, così questi concetti sono poco presenti nella comunicazione commerciale. Quando le aziende iniziano a porre attenzione alla biodiversità normalmente osserviamo: una crescita di attenzione fra i dipendenti delle company; un impegno nella comunicazione a livello di corporate; la comunicazione al consumatore. La nostra ricerca ha mostrato che solo il 46% dei consumatori intervistati era fiducioso che l’industria cosmetica avesse una seria attenzione alla tutela della biodiversità, mentre più dell’80% avrebbe voluto avere maggiori informazioni. Le industrie potranno parlare di biodiversità per sottolineare il proprio approccio alle filiere di fornitura, per aumentare la propria credibilità, per soddisfare il crescente bisogno di conoscenze dei consumatori. Informazioni e storie in merito alla biodiversità possono avere un forte impatto, coinvolgendo la natura e le persone, e sono un buon modo per affrontare con i consumatori il tema della fornitura.