L’alternativa alle microplastiche cosmetiche c’è

Secondo il rapporto annuale di Greenpeace “La presenza di frammenti di plastica negli oceani è un problema noto da tempo e sempre più drammatico. Mentre la produzione globale di plastica aumenta in modo esponenziale – erano 204 tonnellate nel 2002, 299 tonnellate nel 2013 – i nostri mari sono sempre più inquinati e la salute degli organismi marini sempre più a rischio”. La preoccupazione è alta e si sta cercando di prendere provvedimenti a livello globale. Negli USA, per esempio, a partire da quest’anno l’uso di microplastiche nei prodotti per l’igiene personale viene proibito, mentre in altri paesi quali Taiwan, Regno Unito, Australia e Canada sono in discussione proposte normative per proibirne l’uso. In Italia, grazie anche all’impegno dell’Associazione Marevivo, è stata presentata una proposta di legge per vietare l’utilizzo di queste microsfere in cosmetici e prodotti per l’igiene personale. L’industria cosmetica, nel frattempo, sembra aver raccolto e accolto l’appello, cominciando per esempio già da tempo a sostituire le microplastiche con eventuali alternative disponibili, che per fortuna non mancano e che ci vengono donate da Madre Natura. Un esempio importante è costituito da scrub e gommage e in generale nei prodotti da risciacquo, che si basano sull’impiego di particelle solide (spesso microplastiche) per svolgere un’azione di tipo meccanico. Proprio in questo genere di prodotti è possibile sostituire le microplastiche (funzione abrasiva) con alternative del tutto naturali. Un acino di uva, per esempio, è una riserva in formato mignon di sostanze di grande valore, le cui virtù sono ampiamente riconosciute anche in cosmetica. Il resveratrolo, in particolare, è stato studiato per la sua nei confronti delle macchie cutanee senili. I tannini fortificano le pareti di vene e capillari aumentando la resistenza dei vasi sanguigni. I polifenoli (quercetina, rutina, catechina, epicatechina) combattono i radicali liberi, stimolano la produzione di collagene rallentando l’invecchiamento cutaneo, proteggono la pelle dall’inquinamento ambientale (effetto barriera) riducendone le irritazioni e migliorano il microcircolo. Di questo frutto non si butta via niente: negli scarti della lavorazione (vinacce) infatti, si trovano numerose molecole polifenoliche e dal suo succo si ricava l’unico fruttosio cristallino completamente naturale, particolare e molto apprezzato per la naturalità, purezza,  praticità d’uso, che trova ottimo impiego nei prodotti destinati alla cura della bellezza e del corpo, come peeling, scrub e creme idratanti. Derivato proprio dagli scarti della lavorazione dell’uva, Fructo.grape è un prodotto  purissimo (99%), completamente italiano (siciliano, per essere precisi; di Mazara del Vallo, per essere ancora più precisi); una miscela di origine naturale di fruttosio d’uva cristallino e polifenoli di uva rossa, che gli conferiscono un colore molto particolare, rosa antico. L’azione fisica dei cristalli di zucchero d’uva garantisce un’esfoliazione naturale delicata, antiossidante, che aiuta a ritrovare una pelle più bella e pulita, naturalmente rinnovata. Il fruttosio cristallino d’uva è l’alternativa naturale alle microplastiche. Fa bene alla pelle, salvaguarda l’ambiente. Il prodotto è distribuito da Faravelli Group.