Riferimenti normativi per l’e-commerce cosmetico

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ecommerceNel settore cosmetico ci sono molte piccole imprese che decidono di utilizzare il commercio elettronico come principale canale distributivo. Rita Tardiolo, dello studio legale Bird&Bird riepiloga i riferimenti normativi a cui rifarsi, in aggiunta al pilastro legislativo principale per l’e-commerce, rappresentato dalla Direttiva 2000/31/CE, recepita in Italia dal D.Lgs 70/2003. Per la parte sui contratti a distanza il riferimento rimane il Codice del Consumo.

Rita Tardiolo
Rita Tardiolo, studio legale Bird&Bird

Precisa l’avvocato Tardiolo «oltre al decreto D.Lgs 70/2003 specifico per il commercio elettronico, fondamentali sono la normativa privacy (Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati, c.d. GDPR), il Codice del Consumo (D.Lgs 206/2005) e la legge sulla pubblicità ingannevole (D.Lgs 145/2007). A ciò si aggiungano le prescrizioni specifiche per i cosmetici derivanti dal Regolamento (CE) 1223/2009, direttamente applicabile a tutti i prodotti destinati a essere commercializzati nell’Unione Europea e i connessi provvedimenti, incluso il Regolamento (UE) 655/2013 con cui sono stati stabiliti criteri comuni in tutti i Paesi dell’Unione Europea per la giustificazione delle dichiarazioni utilizzate in relazione ai prodotti cosmetici e le relative Linee Guida.

Un’altra criticità specifica per questo settore riguarda le incentivazioni alle vendite e le manifestazioni a premio (concorsi o operazioni), talvolta finalizzati anche alla raccolta di dati. In Italia c’è una disciplina molto restrittiva per cui queste iniziative vanno studiate attentamente dal punto di vista legale per evitare leggerezze che possano portare a contestazioni. Raccolta dati, trattamento dati e profilazione devono essere effettuate, anche in queste occasioni, in stretta ottemperanza al recente GDPR. C’è poi la materia del geoblocking, perché con la fine del 2018 non sarà più possibile reindirizzare i clienti che vogliono acquistare da altri paesi dell’Unione Europea ai rispettivi siti del paese di provenienza. Dovrà essere possibile acquistare su un sito di e-commerce da tutti i Paesi europei: le aziende con siti e-commerce in diversi Paesi dovranno organizzarsi di conseguenza.

Infine, quando, per imprese piccole o di maggiori dimensioni, la finalità dello shop online è l’internazionalizzazione, deve essere verificata la normativa locale a cui il prodotto deve essere conforme, anche in termini di etichettatura, per evitare blocchi alle dogane: serve quindi una mappatura di quali sono i requisiti applicabili ai prodotti per poter essere conformi alle normative locali e capire se si è pronti a rispettarli».

 

di E.Perani