Seminario «Qualità, punta dell’Iceberg dell’eccellenza»

Il Seminario si è svolto in una nuova location, con sala attrezzata in modo informale in stile simile a quello da SICC usato per le Conversazioni Cosmetiche; nonostante il tempo inclemente e qualche disguido causato dagli impianti tecnologici d’avanguardia del Terrazzo panoramico dell’Hotel Bianca Maria Palace di Milano, il seminario ha riscosso il gradimento della maggior parte dei partecipanti.
Organizzato con il sostegno didattico di due importanti Associazioni dedicate alla Qualità (EFQM e AICQ) è stato suddiviso in due parti: nella mattinata le sessioni sono state dedicate alla qualità vista come strumento di prevenzione per soddisfare le esigenze di tutti gli stake-holders della filiera. Dopo una presentazione introduttiva del Dr. E. Mignini (Direttore Generale SICC) sui concetti fondamentali della Qualità che derivano dalla sua lunga esperienza in una multinazionale del settore cosmetico, con argomentazioni anche originali che nel tempo sono state riprese da altre organizzazioni e blogger esperti sul tema specifico, la prima relazione ha visto L’Ing. I. Benedini, Presidente della EFQM Italia illustrare uno dei modelli Europei vincenti per l’eccellenza delle organizzazioni, che finora ha trovato poche applicazioni da parte delle Aziende Italiane ma che in altri paesi Europei ha determinato il miglioramento progressivo di grandi e piccole organizzazioni.
È seguita la presentazione della D.ssa C. Cattoi (Certiquality), che ha mostrato come comporre i diversi standard ISO di un sistema Integrato (Qualità, Ambiente, Etica, Sicurezza) per trarre massimo vantaggio dalle reciproche sinergie e soprattutto creare una visione olistica delle organizzazioni nell’ottica del miglioramento continuo e della sostenibilità.
L’ultima presentazione della mattinata ha visto un’accoppiata molto qualificata (Dr. E. Plata di PLEF e Prof. F. Maggino dell’Università di Firenze e fondatrice dell’Associazione Italiana per gli studi sulla qualità della vita) trattare il tema della Qualità nella rendicontazione delle organizzazione con un’ottica proiettata al futuro per il superamento degli attuali stereotipi di efficienza legati prevalentemente agli aspetti tangibili ed economici (Bilanci, GMP e PIL); la Prof. Maggino in particolare si sta occupando come consulente dell’ISTAT per definire valori e indicatori che andranno a comporre il BES (Indice di Benessere Eco Sostenibile) quale indicatore olistico sostituto del PIL.
Il pomeriggio è stato dedicato alle componenti specialistiche del Controllo Qualità: la D.ssa S. Boracchi (Ager) ha presentato lo stato dell’arte sulle discussioni in ambito Nazionale, Europeo e Internazionale per definire i limiti di qualità microbiologici del prodotto cosmetico; sono emerse alcune contraddizioni fra i diversi enti, soprattutto per quanto riguarda i cosiddetti microorganismi patogeni!
La seconda lettura pomeridiana, presentata dall’Ing. E. Cascini, rappresentante di AICQ Centronord, ha illustrato l’evoluzione del Controllo Qualità, soprattutto in termini di approccio statistico, che si sta affrancando dall’applicazione «meccanicistica» dei Military Standard per orientarsi a metodi più olistici e più semplici come quelli dell’analisi Multivariata e l’Indice complessivo di Qualità, con l’obiettivo prevalente di ridurre i costi della non-qualità
La semplificazione è stato anche l’argomento prevalentemente trattato dal Dr. S. Dall’Acqua, ricercatore di UNIRED, uno Spin-off dell’Università di Padova, che ha brillantemente illustrato come alcune metodologie e strumenti analitici del Laboratorio Chimico possano essere semplificati, con risparmio di risorse economiche e intellettuali, nei confronti degli stessi strumenti utilizzati per i Reparti R&D; in ogni caso, il messaggio finale della sua presentazione raccomandava un riavvicinamento fra i Laboratori a specializzazione chimica per trarre vantaggio dalle sinergie e ridurre gli attriti di interfaccia che spesso sono presenti nelle organizzazioni aziendali moderne.
L’ultima presentazione è stata organizzata in due fasi dalla D.ssa S. Varesi (ISPE): a una breve illustrazione dei metodi di analisi sensoriale applicabili al Controllo Qualità, ha fatto seguito una sperimentazione pratica che ha visto tutti i partecipanti impegnati ad applicare l’analisi sensoriale discriminativa per individuare i prototipi diversi in un set di tre campioni (Test del triangolo) e poi ordinare in modo crescente i prodotti sottoposti a test nei confronti di una caratteristica applicativa (appiccicosità). Questa sessione ha avuto notevole successo in considerazione del fatto che si è potuto sperimentare la difficoltà a discriminare singolarmente fra prodotti simili, ma probabilmente percepibili come diversi dai consumatori, senza l’aiuto di una numerosità dei panellisti (anche se istruiti) sufficiente a dare validità statistica ai risultati.