Test di resistenza all’acqua in vitro

metodi alternativi

La resistenza alla ritenzione idrica (WRR) è il terzo attributo delle prestazioni dei filtri solari. Oggi, il metodo standardizzato per il test del WRR viene eseguito in vivo e i metodi disponibili in vitro hanno fallito nella previsione accurata del WRR in vivo.

Tuttavia, ai fini di screening, un metodo in vitro è altamente preferibile. In questo articolo, viene esaminato un nuovo approccio in vitro volto a migliorare la previsione in vivo del WRR.

Nel lavoro sono presentati due approcci, tra cui una procedura tradizionale denominata «metodo della piastra», che prevede la misurazione del fattore di protezione solare in vitro (SPF) prima e dopo l’immersione in acqua, e un nuovo approccio definito «metodo della soluzione». Quest’ultimo si basa su un metodo computazionale per calcolare l’SPF utilizzando le misurazioni di trasmittanza UV di una soluzione di protezione solare, ottenuta risciacquando il substrato senza immersione in acqua e con immersione in acqua, tenendo presente la necessità di evitare l’effetto dell’affinità substrato-prodotto sulla distribuzione del film, che influisce sul valore assoluto misurato dell’SPF in vitro che si verifica nell’approccio convenzionale.

Per entrambe le metodologie, sono stati valutati due substrati per l’applicazione della protezione solare basati su diversi polimeri, il polimetilmetacrilato (PMMA) e il copolimero dell’acido etile metacrilato (EMA). L’accordo tra i valori WRR in vivo e in vitro ottenuti da ciascuna delle quattro condizioni di prova è stato analizzato utilizzando diversi filtri solari. Nessuna correlazione è stata trovata tra WRR in vivo e in vitro utilizzando il metodo della piastra, indipendentemente dal tipo di piastra.

Al contrario, il metodo in soluzione, utilizzando piastre EMA, ha rivelato una correlazione significativa tra risultati in vivo e in vitro, con una correlazione particolarmente elevata per i filtri solari non resistenti all’acqua in vivo. Inoltre, i risultati di due operatori sono risultati comparabili. Infine, il metodo in soluzione non era adatto alle lastre di PMMA. Nonostante la piccola discrepanza tra i valori WRR ottenuti dal metodo in vitro e il metodo in vivo, che a sua volta mostra variabilità nei risultati, questo lavoro fornisce una nuova visione dei test in vitro della resistenza all’acqua dei filtri solari.

Int J Cosmet Sci. 2018 doi: 10.1111/ics.12455.

di C.Lacapra e S.Rum