Vetiver, forza e mistero dell’uomo moderno

Questo magico legno è ancora oggi uno degli ingredienti naturali più usati in profumeria, poiché dona a ogni composizione una sfumatura affascinante, resinosa e sensuale. La profumeria maschile si caratterizza da sempre per l’impiego delle note legnose grazie alla loro grande capacità di dare corpo alla fragranza e di permettere la nascita di firme olfattive uniche, partendo dalla delicatezza del legno di sandalo per arrivare poi ai sentori decisi di legno patchouly e di vetiver.

Quest’ultimo è una pianta erbacea perenne della famiglia Poaceae, alta e verdissima, con lunghe radici spugnose aromatiche utilizzate in ingegneria per evitare l’erosione del suolo e dalle quali viene estratto l’olio essenziale per distillazione a vapore. Originario dell’India il legno vetiver viene ormai coltivato in molte regioni tropicali e fra le diverse qualità di olio essenziale naturale, proveniente da questa pianta, possiamo distinguere il Vetiver Giava, coltivato nelle isole dell’Indonesia e nelle isole Reunion e Seychelles, dal sentore affumicato, molto terroso e greve dal Vetiver Haiti, invece introdotto alle isole Bourbon dai commercianti francesi, dal sentore più caldo, deciso e balsamico e da un pregio maggiore sul mercato. L’olio essenziale estratto ha l’aspetto di un liquido marrone scuro molto viscoso e ricco di sesquiterpeni, alcuni dei quali con struttura policiclica elaborata. Le principali sostanze sono: vetiverolo, responsabile della tenace dolcezza e legnosità, α-vetiverone e β-vetiverone, che donano terrosità, khusimol e il nootkatone, isomero dell’α-vetiverone, costituente importante anche per l’aroma del pompelmo. Un capitoletto a parte è giusto destinarlo all’acetato vetiverile, nota di sintesi di comune impiego nelle note legnose presenti sul mercato. Nello speciifico questa materia prima è una frazione dell’olio di vetiver distillato e poi trattato con acido acetico a ottenere questa molecola, dal sentore più rotondo ed equilibrato rispetto all’olio essenziale stesso, come si può apprezzare nell’opera per la nicchia Escentric Molecules 03 della linea dell’artista Schoen, dove la nobile radice del vetiver viene celebrata, insieme a zenzero e iris, proprio grazie all’utilizzo di questa molecola che si apprezza sul fondo della composizione, lasciando iniziale spazio a effluvi di lime e ginger. Il profumo al vetiver per definizione che, primo tra tutti, ha lasciato un segno profondo è il Vetiver creato dal genio di Guerlian nel 1959, dove le sfaccettature di questo misterioso legno venivano esaltate e al tempo stesso bilanciate grazie a un sapiente utilizzo delle note agrumate-speziate, con tocchi di limone, noce moscata e pepe su una base tabacco- vetiver. È un profumo senza tempo che evoca il dualismo della natura: freschezza e calore, armonia e disordine. Gli effluvi della terra dopo la pioggia, l’aria fresca del primo mattino, oltre alle tracce di tabacco mescolato alle spezie. Nel 2000 il prodotto è stato rilanciato con un nuovo flacone e con colori diversi, giocando sempre su nuovi accordi agrumato-speziati ma senza tradire l’eleganza e il carattere deciso della versione iniziale. Tra i profumi più riusciti e legati alla presenza del legno vetiver merita una citazione Vetiver Extraordinaire di Frederic Malle, realizzato da Dominique Ropion, dove l’oeverture agrumata di bergamotto e arancio amaro prepara il naso alla ventata di vetiver, rinfrescato da sentori di chiodi di garofano e pepe rosa.

di Luca Ilorini, chimico cosmetologo