Reach e biocidi nei regolamenti europei: ricadute per le PMI

AssICC Si è svolto a Milano la seconda conferenza AssICC – Octima dal titolo «Aggiornamento dei Regolamenti europei: REACH, CLP e GHS, BPR (Biocidi)», un programma fitto suddiviso in due sessioni, quella mattutina ha visto protagonisti i rappresentanti delle istituzioni portando argomenti che dopo il 31 maggio 2018 avranno un impatto sulle imprese, in particolar modo le PMI. Da quella data tutte le imprese che importano o producono e usano sostanze chimiche sono soggette a registrazione delle sostanze, secondo i termini del regolamento Reach & CLP, per quantitativi maggiori di una tonnellata. A tali adempimenti saranno sottoposte, quindi, anche le piccole e medie imprese, a cui il regolamento nei Consideranda tiene conto delle difficoltà a cui potrebbero incorrere per adempiere alle prescrizioni contenute in esso.

I rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Economico, di quello dell’Ambiente, hanno relazionato compiutamente sulle procedure di autorizzazione e restrizione, mostrando i ruoli del RAC e di SEAC, mentre il rappresentante del Ministero della Salute ha aggiornato sull’archivio europeo delle miscele pericolose. Durante le presentazioni sono stati forniti numerosi elementi utili ai rappresentanti delle imprese intervenuti in merito all’autorizzazione e restrizioni, in particolare sulle SVHC (sostanze estremamente preoccupanti dell’allegato XIV).

Nella seconda sessione l’attenzione è stata spostata ai biocidi, in particolare l’attenzione è stata focalizzata sullo stato dell’arte della normativa (Regolamento 528/2012) e sui prodotti borderline tra biocidi e non. Quest’ultimo è un aspetto di interesse per le industrie cosmetiche, in quanto i prodotti cosmetici possono essere considerati borderline, pertanto è necessario disporre di tutte le informazioni necessarie per classificarli nell’uno o altro modo. Nell’esposizione è stato mostrato come i prodotti che ricadono sotto il regolamento cosmetico sono quelli il cui claim principale o esclusivo è quello estetico, mentre i prodotti dove la funzione biocida è inerente alla funzione cosmetica, ovvero quando tale proprietà è considerata secondaria, sono da considerarsi cosmetici. Ricadono in questa definizione, per esempio, i deodoranti e antitraspiranti anche se commercializzati con claim biocida (antibatterico).

Infine, sono state presentate alcune esperienze aziendali per mostrare le soluzioni adottate per la gestione dei BPR.

Dalla conferenza è emerso che le sostanze chimiche non devono essere demonizzate, ma gestite. Un metodo per far ciò è proprio quello del rischio di esposizione. Si auspica che nel dibattito in corso emerga un approccio ragionevole per la loro gestione. La sfida più importante per le imprese è quella di trasformare la modalità di produzione attraverso l’innovazione, in tal senso il regolamento Reach può essere un input all’utilizzo di nuovi processi. Inoltre, è necessario rilevare, che il mercato richiede sempre più l’utilizzo di prodotti e produzioni maggiormente sostenibili.

di Marco Colombini, analista economico