L’olio d’oliva e i suoi derivati, in particolare gli estratti ricchi in polifenoli, sono apprezzati per le proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e rigenerative.

In linea con il crescente interesse per i prodotti derivati dalle olive, le acque reflue dei frantoi, un sottoprodotto dell’estrazione dell’olio d’oliva, hanno attirato l’attenzione non solo per il potenziale bioattivo, bensì anche per il significativo impatto ambientale.

L’ingente contenuto fenolico e il basso pH contribuiscono alla fitotossicità, mentre la loro composizione lipidica favorisce la deplezione di ossigeno, a danno degli ecosistemi acquatici.

D’altro canto, si sono rivelate una promettente fonte di ingredienti dermatologici di alto valore. Polifenoli chiave come idrossitirosolo, oleuropeina e tirosolo vantano, infatti, spiccati effetti antiossidanti, lenitivi, antimicrobici e fotoprotettivi. Tali composti mitigano lo stress ossidativo, prevengono la degradazione del collagene, modulano la segnalazione di NF-κB e MAPK e promuovono la riparazione e la rigenerazione cellulare.

Sottoprodotti dall’olio d’oliva: la review

Il presente lavoro, pubblicato su Cosmetics, esplora il potenziale cosmeceutico e dermatologico delle acque reflue dei frantoi, evidenziandone l’integrazione in formulazioni topiche innovative come nanoemulsioni olio in acqua, liposomi e microaghi, per migliorarne penetrazione cutanea e biodisponibilità.

Nello specifico, la revisione si apre con una panoramica su tendenze di mercato e progressi tecnici: sono affrontati lo sfruttamento dei fitocomposti in formulazioni cosmeceutiche e i sistemi di distribuzione dei prodotti skincare.

Procede dunque con la descrizione delle applicazioni cosmeceutiche e dermatologiche dei sottoprodotti dell’olio d’oliva, chiarendone le capacità antiage, fotoprotettive, lenitive, antimicrobiche, di rigenerazione della barriera cutanea e i benefici per la salute dei capelli. Termina con un focus su tecniche di estrazione, sostenibilità e valore economico.

Il valore dell’economia circolare

Attualmente l’industria cosmetica sta incorporando sempre più bioattivi derivati dall’oliva da sottoprodotti come acque reflue, sansa e foglie. Questi residui contengono composti preziosi quali acidi grassi polinsaturi, polifenoli, tocoferoli e vitamine, che offrono proprietà antiossidanti, antiage e antimicrobiche.

La valorizzazione delle acque reflue dei frantoi attraverso processi di bioraffineria è in linea con i principi dell’economia circolare, convertendo rifiuti agroindustriali in ingredienti sostenibili per l’uso in preparati cosmetici. Un approccio del genere soddisfa la domanda dei consumatori di prodotti naturali ed efficaci e riduce l’impatto ecologico della produzione di olio d’oliva, offrendo una strategia scalabile ed ecocompatibile per applicazioni dermatologiche di nuova generazione.

Albini A, Corradino P, Morelli D, Albini F, Noonan D. Cosmeceutical and Dermatological Potential of Olive Mill Wastewater: A Sustainable and Eco-Friendly Source of Natural Ingredients. Cosmetics. 2025; 12(4):142. https://doi.org/10.3390/cosmetics12040142

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