La duplice transizione, che coniuga digitalizzazione e sostenibilità, si è affermata come motore strategico di competitività ed elasticità all’interno dei sistemi industriali.

I passaporti digitali dei prodotti (DPPs) costituiscono uno strumento cardine in questa trasformazione, offrendo dati sul ciclo di vita che facilitano trasparenza, tracciabilità e piani circolari. Concepiti come “carte d’identità digitali”, tali sistemi raccolgono, strutturano e comunicano informazioni verificate e specifiche per bene di consumo, di modo da abilitare programmi circolari e garantire l’allineamento con i quadri di sostenibilità in evoluzione.

L’importanza decisiva dei passaporti digitali dei prodotti (DPPs) è stata istituzionalizzata attraverso importanti iniziative politiche dell’Unione Europea (UE), tra cui il Green Deal, il Piano d’azione per l’economia circolare e il Regolamento sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili (ESPR).

Collegare strumenti digitali e competenze umane

Il successo dei passaporti digitali dei prodotti (DPPs) dipende non solo dall’integrazione tecnica, ma anche dall’usabilità, dalla pertinenza e dalle strategie di comunicazione che promuovono il coinvolgimento dei consumatori. A questo proposito, sono riconosciuti come strumenti determinanti per il raggiungimento dell’Obiettivo di sviluppo sostenibile (SDG) 12.

Il presente lavoro, pubblicato sul Journal of Environmental Management, esplora l’implementazione dei passaporti digitali dei prodotti (DPPs) nell’industria cosmetica, basandosi sul punto di vista di esperti aziendali e consumatori, con implicazioni dirette per la salute umana e la sicurezza.

La metodologia impiegata contribuisce al progresso dell’SDG 12, valutando sia la prospettiva del produttore sia quella del cliente, sfruttando metodi decisionali multicriteriali (ad esempio, il processo analitico gerarchico (AHP), la tecnica per ordine di preferenza per similarità alla soluzione ideale (TOPSIS), VIKOR) e un sondaggio online.

I ricercatori hanno preso in esame l’identificazione dei requisiti di dati chiave per il potenziamento dei passaporti digitali dei prodotti (DPPs) nel settore della bellezza e la definizione di quadri di competenze per la gestione dei flussi informativi e delle infrastrutture collaborative a supporto della doppia transizione.

Favorire trasparenza, fiducia e vantaggio competitivo

I risultati ottenuti hanno rivelato che la familiarità con gli strumenti digitali influenza significativamente il comportamento dei potenziali acquirenti: quelli digitalmente alfabetizzati attribuiscono ai passaporti digitali dei prodotti (DPPs) un valore che trascende le informazioni tecniche, considerandoli un simbolo di trasparenza, sostenibilità e responsabilità sociale.

Quest’impressione rafforza la fiducia nel marchio e favorisce decisioni d’acquisto più consapevoli e orientate al valore. In quest’ottica, i sistemi in questione emergono non solo in qualità di mera risorsa informativa, bensì come leva programmata per le aziende cosmetiche, in grado di allineare l’innovazione tecnologica alle aspettative etiche dei consumatori digitali.

È auspicabile che i manager investano in infrastrutture digitali e nelle competenze umane necessarie per interpretare, comunicare e capitalizzare i passaporti digitali dei prodotti (DPPs), per un asset strategico capace di favorire trasparenza, fiducia e vantaggio competitivo.

Alessandro Cascavilla, Idiano D’Adamo, Chiara Grosso, Cecilia Trusiani, Bridging digital tools and human skills: A sustainable competence framework for implementing digital product passports in the cosmetics industry, Journal of Environmental Management, Volume 397, 2026, 128281, ISSN 0301-4797 https://doi.org/10.1016/j.jenvman.2025.128281