A Roma da venerdì 16 a domenica 18 maggio il 46° Congresso della Società italiana di Medicina Estetica – SIME – che cade nel cinquantennio della società scientifica – come sempre insieme al 23° dell’Accademia Italiana di Medicina Anti-Aging – AIMAA. Un congresso che si preannuncia da record per numero di presenze – partecipanti e relatori – e con un’impronta sempre più internazionale. L’evento approfondirà il ruolo della Medicina Estetica come medicina preventiva e di mantenimento del benessere psico-fisico, in un’ottica di promozione della salute durante tutto l’arco della vita. «Siamo in un momento storico in cui la vita si è allungata ma nel quale è ora necessario lavorare sulla qualità della stessa» ha esordito il Presidente SIME, Emanuele Bartoletti nel corso della conferenza stampa di presentazione del Congresso, tenutasi il 15 maggio presso l’Hotel Nazionale.
«Centrale in questo impegno è sicuramente la prevenzione – ha sottolineato Bartoletti – in quanto permette di affrontare meglio l’ineluttabile passare degli anni. E in questo la fa da padrona la medicina anti-aging, sempre al fianco della medicina estetica nella pratica quotidiana come nel nostro congresso».
I temi al centro del congresso
Al centro dell’evento tanti temi di frontiera della disciplina: dall’approccio alla correzione dei difetti estetici della tempia e della regione mandibolare e della parte superiore del collo, all’utilizzo di fili di sospensione in aree insolite così come di bio-ristrutturanti che stanno incontrando un ampio successo. Verranno presentati i nuovi fili di trazione arrivati sul mercato, ma si affronterà anche il delicato tema della pre-juvenation, termine questo spesso abusato per giustificare interventi di medicina estetica sulle giovanissime. Al centro della scena anche gli esosomi, importante frontiera della medicina rigenerativa, e aree spesso sottovalutate come decolletè, mani, unghie, dita, e poi si parlerà anche di estetica al maschile che deve avere caratteristiche specifiche e differenti rispetto a quella al femminile e di persone transgender, con la partecipazione anche della Società Italiana di Genere Identità e Salute – SIGIS, per tradurre in terapie i principali bisogni di queste persone.
Ampia partecipazione delle società scientifiche
Particolarmente significativa la partecipazione delle società scientifiche all’interno del Congresso – 26 società scientifiche nazionali e 7 globali presentano sessioni all’interno del programma congressuale – a testimonianza dell’estrema trasversalità della medicina estetica.
La medicina estetica sociale
Non mancherà l’impegno che la SIME da anni porta avanti per una medicina estetica sociale, connubio tra medicina estetica e oncologia, grazie anche all’accordo siglato il 29 gennaio scorso con la LILT, tale per cui alcuni medici SIME si rendono disponibili a fornire consulenze gratuite ai pazienti oncologici sulla prevenzione delle possibili complicanze da chemio e radioterapia.
Verso un nuovo concetto di bellezza
La medicina estetica è dunque una branca che punta al benessere, inteso non solo come assenza di malattia ma come equilibrio psico-fisico. In tal senso Bartoletti ha messo in guardia rispetto all’atteggiamento di tanti giovani che si rivolgono a professionisti – e anche a non professionisti – per interventi migliorativi spesso dagli esiti infausti per inseguire standard di bellezza promossi in rete, ribadendo che la correzione va fatta solo laddove è necessario e dopo un’accurata visita anamnestica.
Per invertire la tendenza, Bartoletti ha ricordato un progetto SIME promosso nelle scuole medie e superiori della Calabria –”Laboratorio di Bellezza” – il cui obiettivo era trasmettere una nuova idea di bellezza, basata su salute, prevenzione e benessere fisico e psicologico.
La percezione della medicina estetica sul web
Altresì, nell’ambito della conferenza stampa Nadia Fraone, consigliere SIME, ha anticipato alcuni dati di un’indagine realizzata sul web per comprendere le abitudini delle persone e il loro approccio alla medicina estetica.
È emerso un sentiment positivo rispetto alla medicina estetica, intesa come qualcosa che fa stare bene, e così la ricerca di una medicina estetica di qualità, che richiede competenza e professionalità.
Sono emersi, tuttavia, timori verso l’abuso della professione ma anche verso l’uso di AI applicata alla medicina estetica e il così detto “Beauty burnout”, una nuova declinazione di stress esistenziale generata dalla necessità di essere ‘belli a tutti i costi”, alimentato da una percezione distorta di sé che conduce ad una ricerca infinita di miglioramenti.
Un appello per il riconoscimento della disciplina
Rispetto ai trattamenti illegali, in conclusione il presidente SIME ha rivolto un appello alle istituzioni chiedendo «una definizione della disciplina – ad oggi inesistente – un percorso formativo condiviso e riconosciuto e di un registro dei medici estetici, elementi questi che consentiranno di garantire maggiore sicurezza ai pazienti».