La prescrizione di prodotti cosmetici non è una cosa semplice per un medico abituato a gestire prodotti farmaceutici: mentre nel farmaco si fa riferimento al principio attivo, nel prodotto cosmetico è tutto funzionale. Altresì, non è possibile concentrarsi sugli ingredienti, impossibili da conoscere nella loro totalità essendo oltre 30mila, ha ricordato Carla Scesa, professore di Cosmetologia presso l’Università di Siena e professore presso la Scuola internazionale di Medicina estetica della Fondazione Carlo Alberto Bartoletti di Roma, nell’introdurre la sessione dedicata alle principali innovazioni cosmetiche.

Se il periodo Covid-19 ha rallentato l’innovazione cosmetologica, è stato ricordato, ha al contempo rappresentato un momento di riflessione per il settore. Ad oggi si ravvisa una sempre maggiore attenzione all’Intelligenza Artificiale come fonte di ispirazione.

Per quanto riguarda il prodotto finito, la nuova filosofia include l’attenzione all’ambiente, attraverso l’impiego di ingredienti naturali o comunque sostenibili, al confezionamento e alla personalizzazione attraverso, ad esempio, i neurocosmetici.

Esistono tuttavia due problemi per il comparto, che ricadono in particolare sui consumatori: da una parte gli influencer, che spesso promuovono prodotti di bassa qualità e dall’altra i prodotti contraffatti.

Le nuove matrici cosmetiche

La relazione di Francesco Fioravanti, microbiologo e cosmetologo si è concentrata sulle nuove matrici cosmetiche innovative e attive.

Occorre innanzitutto chiarire che le matrici cosmetiche non sono ingredienti statici ma dinamici, parte attiva delle formulazioni. Ne consegue, che la corretta selezione della matrice è essenziale per l’efficacia del prodotto finito.

Rispetto all’innovazione, esistono 3 nuove matrici cosmetiche che sono: le emulsioni swap, di olio in acqua che, in fase di applicazione, si trasformano dando una maggiore funzionalità al prodotto in termini di long lasting effect, idratazione, e molto altro. Si tratta di emulsioni che non hanno limiti di formulazione e possono interessare qualsivoglia prodotto.

Un’altra innovazione è rappresentata dal gel trap, che ha il vantaggio della lavorazione a freddo. Si tratta di una emulsione gel in olio, water resistant e idratante che funziona con tutti gli ingredienti utilizzati in cosmetica.

Infine, è stata ricordata l’emulsione pickering, frutto dell’amido di quinoa che può essere utilizzata per un emulsionante ovvero come sistema di incapsulazione dell’olio, ottenuta in entrambi i casi attraverso processi a freddo.

Per quanto riguarda invece le matrici attive, sono state ricordati gli esosomi biomimetici che non presentano problemi organolettici, si caratterizzano per una alta stabilità e una buona penetrazione e possono essere utilizzati, ad esempio, in prodotti per i capelli, come anti-acne o anti-aging.

Infine, il drone cosmetico – frutto di una complessa tecnologia – ha un’azione di slow release sulla pelle che aumenta l’efficacia del prodotto e la soddisfazione dei consumatori.

L’importanza di fonti attendibili

L’ultima parte della sessione, si è focalizzata sull’importanza di disporre di fonti scientifiche e affidabili da cui i professionisti possano ricercare informazioni attendibili di natura cosmetica. Ilaria Marigliano, Cosmetic Innovation Scientific Advisor di Catalent ha ricordato innanzitutto la sezione dedicata ai prodotti cosmetici accessibile attraverso il sito ufficiale del Ministero della Salute, che rimanda al COSINGCosmetic Ingredients Database della Commissione Europea.

Questo sito fornisce informazioni più tecniche e complesse. Al contrario, se si cerca una informazione più discorsiva e fruibile, la scelta deve ricadere su COSMILE EUROPE, database ufficiale europeo supportato da Cosmetics Europe e Cosmetica Italia. È possibile scaricare anche l’app e ottenere informazioni relative a ciascun ingrediente ricercato, come ad esempio l’origine, la funzione, in che tipo di cosmetici viene utilizzato.

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