L’industria vinicola produce notevoli quantità di biomassa residua, come vinacce, semi e bucce, che rappresentano collettivamente circa il 30% del peso dell’uva lavorata. Lo smaltimento dei sottoprodotti presuppone sfide sia economiche che ambientali, suscitando interesse per strategie di valorizzazione capaci di convertirli in preziosi ingredienti cosmetici.

I viticci della vite sono un materiale formato da meristemi laterali, aree di crescita attiva contenenti cellule con un’elevata capacità di proliferazione. Durante l’accrescimento della pianta, i meristemi possono dare origine a varie organogenesi, tra cui la produzione di viticci o infiorescenze, a seconda di fattori ambientali e impulsi biologici. Orientare lo sviluppo dei meristemi laterali verso la produzione di viticci consente alla pianta di generare un organo per l’arrampicata e l’attaccamento.

Un eccesso di viticci può, tuttavia, influire negativamente sulla struttura della pianta, indebolendone la resistenza meccanica e ostacolando il processo di fruttificazione. La rimozione di queste porzioni nelle viti si configura, dunque, come un’importante procedura di manutenzione, volta ad ottimizzare lo sviluppo della pianta e la qualità del raccolto.

Bioattivi di valore tramite estrazione a freddo

I viticci della vite, costituiti principalmente da fibre vegetali, rappresentano una preziosa materia prima per l’estrazione di sostanze bioattive. In ambito cosmetico, possono essere una fonte di aminoacidi, composti fenolici e altre sostanze con proprietà antiossidanti e nutrizionali. I componenti principali dei viticci sono flavonoidi, polifenoli e antociani, che vantano una promettente attività lenitiva in vitro.

Il presente lavoro, pubblicato su Sustainability, prende in esame la composizione degli estratti dai viticci di vite in base al mezzo di estrazione preso in prestito da una formulazione di balsamo per capelli e ne indaga gli effetti sulle proprietà del prodotto hair care ottenuto.

Per estrarre i composti è stata sfruttata l’idea di un’estrazione con solvente adoperando componenti presi in prestito dalla formulazione finale. L’efficacia dei diversi mezzi di estrazione è stata confrontata analizzando il profilo chimico degli estratti ottenuti utilizzando la cromatografia liquida accoppiata a spettrometria di massa in tandem (LC-MS/MS) e la spettrometria UV-VIS. I cosmetici allestiti a base degli estratti lavorati sono stati valutati circa la viscosità, l’attività schiumogena, i parametri di colore e il potenziale irritante.

Sostenibilità, un valore aggiunto

I risultati ottenuti evidenziano il potenziale degli estratti dei viticci di vite come materiali vegetali ricchi in sostanze bioattive con capacità antiossidanti, peculiarità che ne supporta l’uso in cosmetici volti al miglioramento della condizione dei capelli e alla protezione della pelle. La soluzione acquosa con aggiunta di glicerina si è rivelata il mezzo più efficace per la lisciviazione di composti fenolici, amminoacidi e zuccheri. L’integrazione degli estratti nelle formulazioni con il reinserimento di ingredienti presi in prestito ha influito sulle proprietà fisico-chimiche dei cosmetici finiti. Il cambiamento più significativo ha riguardato la riduzione del potenziale irritante dei preparati.

La ricerca condotta è di fondamentale importanza per lo sviluppo di formule secondo i principi dello sviluppo sostenibile, impiegando materie prime di scarto provenienti da altri processi, altrimenti considerate inutili. Oltre alle esperienze sensoriali e alla facilità di applicazione, la forma schiumosa del cosmetico ne ha aumentato l’efficienza, con conseguente diminuzione della quantità di acqua e del peso del prodotto.

Wasilewski T, Hordyjewicz-Baran Z, Orzechowicz W, Fleszer J, Stanek-Wandzel N, Malorna K. Use of Waste Material from Vineyards—Vine Tendrils—To Produce Natural Hair Care Cosmetics Using Loan Extraction. Sustainability. 2025; 17(22):10245. https://doi.org/10.3390/su172210245

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