In ambito cosmetico il mercato anti-aging è in continua crescita. A livello globale è stato valutato nel 2024, pari a 1,4 miliardi di dollari, con una stima di raddoppio entro il 2034.

L’industria dell’anti-aging è guidata da stili di vita che cambiano, dall’aumento del potere di acquisto e da una crescente attenzione alla salute e alla skincare. Altresì, l’invecchiamento della popolazione e la quota crescente di anziani contribuisce ad aumentare la domanda. La crescita e l’innovazione del settore rischia tuttavia di essere ostacolata da severe normative che riguardano le formulazioni e da elevati costi di elaborazione.

I nuovi trend in cosmetologia

Dove sta andando l’industria cosmetica dei prodotti antinvecchiamento? A offrire una panoramica nel corso della sessione AIDECO organizzata nella seconda giornata di lavori del 46° Congresso SIME, Leonardo Celleno, dermatologo e presidente dell’Associazione italiana di Dermatologia e Cosmetologia – AIDECO.

«L’invecchiamento è qualcosa di inevitabile – ha chiarito Celleno – e la cosmetologia moderna non si limita più a mascherare i segni del tempo, ma lavora in sinergia con la biologia cutanea per prevenirli, rallentarli e correggerli. La sfida oggi è unire scienza, etica e innovazione per accompagnare la pelle nel suo processo naturale di invecchiamento, migliorandone la qualità e il benessere a lungo termine».

Nell’invecchiamento cutaneo gioca un ruolo cruciale la genomica ma anche l’esposoma, inteso come l’insieme di stimoli esterni che danneggiano la pelle.

Verso un crescente approccio ‘in&out’

In linea generale, il consumatore oggi cerca soluzioni rapide, efficaci e poco invasive, facili da integrare nella routine quotidiana. In tal senso si assiste sempre più ad un abbinamento “in&out” cioè del dermocosmetico e del nutraceutico.

Per quanto riguarda gli ingredienti, le categorie restano le medesime: ristrutturanti, antiossidanti e fotoprotettori.

Tecnologie e soluzioni basate sul microbioma

Si sono però sviluppate nuove tendenze, con tecnologie e soluzioni basate sul microbioma, che ha un ruolo fondamentale nel mantenimento della salute della pelle ma anche nel rafforzamento delle difese immunitarie grazie alla sua interazione con la funzione immunitaria. Il tentativo è quindi sempre più quello di inserire nelle formulazioni cosmetiche prodotti che favoriscano il microbioma: probiotici, prebiotici e postbiotici, con probiotici e postbiotici che sembrano essere quelli che aiutano maggiormente la pelle ad espletare il proprio ruolo di barriera cutanea. Per il futuro, con il sequenziamento del microbioma sarà possibile andare sempre più verso una personalizzazione dei trattamenti.

Esosomi e peptidi, un trend in crescita…

I peptidi, catene di amminoacidi capaci di modulare specifici processi cellulari, rappresentano oggi uno degli strumenti più promettenti per stimolare la produzione di collagene, distendere le rughe e rallentare i fenomeni degenerativi del derma. Accanto a questi gli esosomi, vescicole extracellulari che stanno emergendo come attori fondamentali per la medicina rigenerativa e anti-aging. Essendo incorporati in formulazioni cosmetiche non possono essere iniettati ma vengono veicolati generalmente attraverso “penne” o microneedling o combinati con radiofrequenza, ultrasuoni o laser.

…e l’epigenetica

Infine, un ulteriore trend è rappresentato dall’epigenetica, branca della genetica che non si concentra sulla struttura del DNA ma sull’espressione dei geni attraverso modificazioni come acetilazione, metilazione o fosforilazione. Ne deriva il claim: “Your DNA isn’t your destiny”. I cosmetici con attivi epigenetici hanno un impatto sui geni che regolano l’invecchiamento, ripristinando le difese antiossidanti, stimolando la sintesi di proteine quali collagene e elastina e rallentandone la degradazione.

Leonardo Celleno, presidente dell’Associazione italiana di Dermatologia e Cosmetologia – AIDECO

Quale il futuro della cosmetica anti-aging

In conclusione, tra i nuovi trend si riscontra un crescente ricorso a protocolli “in&out” con l’abbinamento di dermocosmetici e nutraceutici. A livello di formulazioni i prodotti devono essere stabili rilasciando l’attivo nel tempo; massima attenzione al naturale e al green, anche nel packaging.

Nei nutraceutici anti-aging si va sempre più verso sistemi stabili che consentano la coesistenza di più ingredienti nello stesso prodotto e un rilascio controllato e sequenziato, verso nuove formulazioni – capsule, pastiglie gommose, liquido – e palatabilità, con un’attenzione crescente al gluten free e al vegan.

Per il futuro, l’innovazione principale è rappresentata dall’impiego di intelligenza artificiale nella personalizzazione del prodotto cosmetico in base allo “skin-type” e dall’accelerazione nello sviluppo di prodotti con modelli predittivi e algoritmi. Le parole chiave della cosmetica di domani sono quindi: sicurezza, efficacia e personalizzazione.

L’integrazione della cosmetica nei percorsi di cura

Tra le numerose relazioni presentate nel corso della sessione, che hanno approfondito alcuni degli aspetti citati da Celleno in apertura quella del Presidente SIME, Emanuele Bartoletti sull’integrazione della medicina estetica nei percorsi di cura, in cui è stata enfatizzata l’importanza di una corretta prescrizione cosmetica in dermatologia per gestire al meglio determinate condizioni.

Più in dettaglio, grazie alla collaborazione sviluppata tra Avène e SIME, si è dato vita a una Consensus di esperti su: invecchiamento cutaneo, rosacea, cute sensibile e acne – la cui review verrà pubblicata a breve – con l’obiettivo di arrivare a formulare raccomandazioni per gestire queste condizioni grazie alla cosmetica.

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