Molto a lungo si è creduto che cosmetica e nutraceutica fossero mondi separati; nel tempo tuttavia, con un approccio crescente alla cosmetica funzionale, si è visto come si tratti in verità di due universi convergenti di cui la nutraceutica rappresenta un’area di crescente interesse.

Nelle relazioni presentate in occasione di una sessione organizzata con la Società Italiana dei Formulatori in Nutraceutica – SIFNUT, nella prima giornata del Congresso SIME, venerdì 16 maggio, si è parlato di bellezza sostenibile, si è indagato se l’abbinamento di prodotti topici e orali sia davvero utile o rappresenti solo una crescente strategia di marketing aziendale, sono state affrontate luci e ombre del resveratrolo come prodotto anti-aging, oltre che gli effetti dell’integrazione nutrizionale per la bellezza della pelle.

L’uso di scarti alimentari per nuove formulazioni cosmetiche: verso una bellezza sostenibile

In un momento storico in cui si ravvisa una crescente attenzione alla sostenibilità ambientale, il riutilizzo degli scarti alimentari rappresenta un’area di particolare interesse. Basti pensare che negli ultimi anni gli scarti alimentari sono stati pari a 1,3 miliardi di tonnellate, rappresentando un problema economico – per lo smaltimento – ma anche ambientale.

La bellezza sostenibile, al centro della relazione di Raffaella Colombo, ricercatrice presso l’Università di Pavia, è un trend di ricerca che va nella direzione del recupero e della rivalorizzazione sia degli scarti, intesi come qualcosa che non entra nel ciclo produttivo, sia dei by-products, frutto di riprocessamento.

Raffaella Colombo, ricercatrice presso l’Università di Pavia

Per la bellezza la sfida del futuro è rappresentata dunque non soltanto dall’utilizzo di elementi naturali ma anche da materiali frutto di economia circolare. In tal senso, è stato ricordato, esistono già diversi prodotti sul mercato. Gli scarti alimentari maggiormente utilizzati sono quelli degli agrumi, del vino, dell’olio e del caffè. In crescita anche l’interesse verso il recupero di prodotti provenienti dall’ambiente marino.

Gli scarti possono essere utilizzati come bioattivi o eccipienti nelle formulazioni cosmetiche ovvero per il packaging.

A seconda della tipologia di scarto, differiscono sia il trattamento sia le modalità di conservazione.

Anche la fase di estrazione dello scarto deve essere caratterizzata da processi “green” con l’utilizzo di solventi a basso impatto ovvero microonde.

Approccio ‘in e out’ per una bellezza a tutto tondo

Tra i nuovi trend di bellezza, si sta affermando sempre più una proposta congiunta di prodotti per uso topico abbinati a nutraceutici. Esistono però basi scientifiche o si tratta solo di marketing? Marzia Pellizzato, presidente SIFNUT si è proposta di fornire una risposta attraverso una analisi approfondita di tre elementi particolarmente utilizzati in ambito cosmetico – collagene, acido ialuronico e nicotinamide mononucleotide. È emerso che: esistono poche evidenze per quanto riguarda gli effetti dell’utilizzo orale del collagene, ma quasi nessuna rispetto al suo uso topico; che l’acido ialuronico risulta maggiormente efficace se utilizzato in applicazione topica rispetto alla somministrazione orale; che la nicotinamide mononucleotide risulta migliore della niacina ad uso orale, ma peggiore se impiegata a livello topico.

Marzia Pellizzato, presidente SIFNUT

Luci ed ombre del resveratrolo

Il resveratrolo, una pianta orientale, è stata al centro della relazione di Alma Martelli, professore di Farmacologia presso l’Università di Pisa.

Trial clinici hanno confermato il ruolo benefico del resveratrolo – se assunto per via orale – nel prevenire e attenuare patologie cardiovascolari e metaboliche, ma anche alcune tipologie di cancro. Trattandosi di una piccolissima molecola è difatti in grado di interagire con moltissimi elementi, aiutando a regolare il metabolismo del glucosio, piuttosto che rallentando processi ossidativi, a fronte di diversi dosaggi.

Da alcuni anni è stato impiegato anche nell’ambito cosmetico con azione anti-aging o per risolvere problemi di iper-pigmentazione.

Esistono tuttavia ad oggi problemi connessi alla sua biodisponibilità, stabilità e penetrazione sulla pelle.

Nutraceutica e pelle: occhio a formulazione e dosaggi

Al centro della relazione dedicata a nutraceutica e pelle di Alessandro Colletti, vice presidente e segretario di SIFNUT, sono stati gli Omega 3, tra le classi di molecole più studiate con all’attivo oltre 700 trial clinici randomizzati e controllati i cui risultati differiscono in base alle forme diverse, alla formulazione, al contesto clinico, alle caratteristiche della popolazione considerata e agli endpoint.

Rispetto ad alcune condizioni dermatologiche: acne, fotoprotezione dai raggi UV, dermatite atopica, psoriasi e guarigione delle ferite, alcuni studi clinici e preclinici hanno evidenziato che l’assunzione di Omega 3 in diverse formulazioni e dosaggi ha portato ad un miglioramento delle succitate condizioni.

In conclusione, la nutraceutica costituisce un settore in crescita, potenzialmente efficace, particolarmente apprezzata dai pazienti e che mostra evidenze cliniche in aumento. A fare la differenza sono però la formulazione e i dosaggi.

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