Tra i prodotti di bellezza per uso domestico, le maschere viso sono emerse come categoria dominante nel mercato skincare. Secondo un rapporto di ricerca, il mercato globale delle maschere viso è stato valutato a 358,8 milioni di dollari nel 2022 e si prevede un aumento fino a 563,1 milioni di dollari entro il 2028, riflettendo un tasso di crescita annuo composto (CAGR) del 7,80%.

Come vettori per la somministrazione di ingredienti cosmetici funzionali in questo campo sono stati impiegati diversi materiali (tessuto non tessuto, idrogel e biocellulosa). Tipicamente composto da cotone o fibre di cellulosa rigenerata, il tessuto non tessuto è ampiamente adoperato per la facilità di fabbricazione e per il rapporto costo-efficacia. La rigidità intrinseca che lo caratterizza porta spesso tuttavia ad un’adesione inadeguata alla pelle, compromettendone l’efficacia. L’idrogel offre un’eccellente adesione cutanea in virtù della sua flessibilità, ma soffre di scarsa resistenza meccanica e potenziali rischi di irritazione cutanea o reazioni allergiche, in particolare in caso di cute sensibile. La sua produzione è complessa e comporta costi elevati. La biocellulosa dimostra un’adesione cutanea di rilievo, un ingente assorbimento di acqua e altri ingredienti e biodegradabilità. Richiede però alti costi di produzione e rigorose misure di controllo qualità per garantire sicurezza ed efficacia durante l’uso.

Date queste limitazioni, c’è una crescente domanda di materiali alternativi, capaci di fornire non solo un’adesione cutanea superiore e biodegradabilità, ma che siano anche convenienti e adatti alla produzione su larga scala attraverso processi semplificati, assicurando sia l’efficacia funzionale che la sostenibilità ambientale del cosmetico finito.

Il valore dell’alcol polivinilico

L’alcol polivinilico (PVA) è un polimero sintetico che ha attirato notevole attenzione in ambito cosmetico per le proprietà fisico-chimiche uniche. A differenza di molti polimeri sintetici che necessitano di solventi organici per la dissoluzione, è solubile in acqua. È poi largamente apprezzato per il rapporto qualità-prezzo e le eccellenti proprietà meccaniche, che gli consentono la formazione di strutture durevoli e flessibili allo stato secco. L’ ingente idrofilia facilita forti interazioni con vari principi attivi, migliorandone stabilità e distribuzione nelle formulazioni cosmetiche. L’alcol polivinilico (PVA) vanta inoltre un’eccezionale biocompatibilità, che lo rende adatto al contatto diretto con la pelle umana, scongiurando reazioni avverse. Un altro vantaggio dell’ingrediente in questione è la biodegradabilità, che si allinea alla crescente domanda di materiali cosmetici ecocompatibili.

Queste peculiarità inquadrano l’alcol polivinilico (PVA) come materiale altamente promettente per applicazioni skincare, in particolare per la formulazione di maschere viso che bilancino funzionalità, sicurezza e sostenibilità ambientale.

Funzionalità, comfort e responsabilità ecologica

L’elettrofilatura, una tecnica particolarmente adatta per la lavorazione dell’alcol polivinilico (PVA), consente la fabbricazione di nanoreti con fibre continue su scala nanometrica. Le nanoreti prodotte con questa metodica presentano una cospicua porosità, un’ampia superficie specifica, una morbidezza maggiore e una struttura porosa ultrafine. Sono, di conseguenza, altamente efficaci per vari impieghi.

Il presente lavoro, pubblicato su Macromolecular Research, prende in esame lo sviluppo di una maschera viso basata su nanorete elettrofilata composta da alcol polivinilico (PVA)/ingrediente funzionale (FI) (glicerolo, acido L-ascorbico e collagene idrolizzato), sfruttando i vantaggi dell’elettrofilatura per produrre strutture in nanofibre caratterizzate da elevata porosità, ampia superficie e morbidezza intrinseca. Questi tratti distintivi contribuiscono all’adesione cutanea e a un efficiente caricamento dell’ingrediente funzionale (FI). I ricercatori hanno studiato sistematicamente gli effetti dei parametri dell’elettrofilatura e del contenuto di ingrediente funzionale (FI) sulla morfologia delle fibre e sulle proprietà fisico-chimiche. L’efficacia della maschera viso sviluppata è stata valutata quantitativamente misurando le variazioni circa contenuto di idratazione, dimensione dei pori, rughe, pigmentazione e tono della pelle pre e post utilizzo.

I risultati ottenuti hanno dimostrato un impatto positivo delle maschere viso allestite sui parametri cutanei generali, rimarcando il potenziale delle nanoreti a base di alcol polivinilico (PVA) come alternative efficaci, biocompatibili ed ecosostenibili alle maschere in tessuto convenzionali. La ricerca soprariportata offre pertanto preziose informazioni sullo sviluppo di prodotti skincare di nuova generazione per uso casalingo che combinino funzionalità, comfort per l’utente e responsabilità ecologica.

Han K., Bang Y.J., Kwon S. et al. Water-soluble nanoweb-based facial masks for skincare applications. Macromol. Res. 2025. https://doi.org/10.1007/s13233-025-00466-8

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