La pelle umana è un organo complesso essenziale per la protezione, l’idratazione e la rigenerazione, con cheratinociti e fibroblasti che svolgono un ruolo fondamentale nella guarigione delle ferite e nel rinnovamento dei tessuti.

Gli oli vegetali, composti da trigliceridi (99%) e insaponificabili (1%), sono validi ingredienti per applicazioni cosmetiche. I trigliceridi, che includono acidi grassi saturi e insaturi, sono preziosi per le proprietà emollienti e hanno dimostrato di esercitare effetti antimicrobici, lenitivi e antiossidanti, promuovere la proliferazione cellulare, aumentare la sintesi del collagene, stimolare la rigenerazione della cute lesa e regolare la funzione della barriera lipidica.

La frazione insaponificabile, costituita da fitosteroli, composti fenolici, squalene, carotene e vitamine, è nota per le capacità antimicrobiche, antiossidanti e lenitive.

Trigliceridi e frazione insaponificabile

Il presente lavoro, pubblicato su Scientific Reports, prende in esame gli effetti degli oli vegetali sulla crescita in vitro di fibroblasti e cheratinociti, per valutarne i potenziali effetti benefici e chiarirne i meccanismi d’azione di base post applicazione cutanea.

Nello specifico, il focus è incentrato sulla componente di acidi grassi dei trigliceridi e della frazione insaponificabile. Sono stati selezionati oli vegetali con composizioni di acidi grassi distintive e una proporzione predominante di un particolare acido grasso nei trigliceridi, come segue: olio di cocco (acido laurico), olio d’oliva (acido oleico), olio di semi di tiglio (acido linoleico, acido sterculico), olio di semi di papavero (acido linoleico), olio di semi di melograno (acido punicico), olio di semi di tagete (acido calendico) e olio di semi di lino (acido α-linolenico). Gli oli vegetali non disponibili in commercio, ossia l’olio di semi di tiglio e l’olio di semi di tagete, sono stati ottenuti mediante estrazione con esano dai semi.

Tutti gli oli vegetali selezionati sono stati valutati analizzando la composizione di acidi grassi mediante gascromatografia accoppiata a spettrometria di massa (GC-MS), i parametri chimici tramite metodi di farmacopea (valori di saponificazione, perossido, iodio, acido, idrossile ed estere), i composti insaponificabili mediante GC-MS e la loro attività antiossidante con il metodo DPPH (2,2-difenil-1-picril-idrazile).

Effetti su proliferazione e migrazione cellulare

I risultati hanno rivelato attività variabili sulla proliferazione cellulare, con la maggior parte degli oli vegetali che ha esercitato effetti di potenziamento lievi ma significativi, ad eccezione dell’olio di semi di melograno, che ha inibito fortemente sia la proliferazione dei cheratinociti sia quella dei fibroblasti. In aggiunta, gli oli vegetali con un alto contenuto di acidi grassi essenziali, in particolare acido linoleico e α-linolenico, hanno promosso in misura considerevole la proliferazione cellulare.

Per i singoli acidi grassi selezionati sono stati rilevati distinti modelli di influenza: alcuni hanno impattato positivamente sulla proliferazione dei cheratinociti e/o dei fibroblasti, altri negativamente. Sono state osservate interazioni sinergiche tra acido oleico e acido linoleico, ad evidenziare che la presenza simultanea di questi due componenti in un olio vegetale o in un prodotto finale può fare la differenza.

Anche per i composti insaponificabili sono stati riscontrati effetti complessi: alcuni hanno condizionato positivamente la proliferazione dei cheratinociti, mentre altri hanno avuto effetti negativi sulla crescita dei fibroblasti o non hanno mostrato alcuna incidenza di rilievo.

Opportunità e sfide future

In conclusione, lo studio soprariportato sottolinea l’importanza di comprendere l’esatta composizione chimica degli oli vegetali, poiché i loro effetti biologici derivano dalla complessa interazione tra acidi grassi e frazione insaponificabile. Chiarendo come i composti in questione influenzano le cellule cutanee in vitro, la ricerca getta le basi per future indagini su meccanismi d’azione e potenziale terapeutico/cosmetico.

Sono, tuttavia, auspicabili analisi in vivo per convalidare i risultati, valutare la sicurezza e l’efficacia in condizioni reali e catturare appieno la risposta integrata della pelle ai trattamenti. Per di più, dal momento che sono stati utilizzati fibroblasti dermici primari da un singolo donatore per garantire la coerenza sperimentale, le indagini future dovrebbero includere più donatori per verificare la riproducibilità e una più ampia applicabilità dei risultati.

Poljšak N., Glavač N.K., Ravnikar M. et al. Influence of vegetable oils and their constituents on in vitro human keratinocyte and fibroblast proliferation and migration. Sci Rep 15, 26898 (2025). https://doi.org/10.1038/s41598-025-09711-7

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