Negli ultimi anni, gli ingredienti naturali hanno acquisito crescente rilevanza come agenti idratanti grazie alle proprietà funzionali, alla sicurezza e alla compatibilità con formulazioni sostenibili. Tra questi, le pectine, una classe di polisaccaridi di origine vegetale, hanno attirato grande interesse per la capacità gelificante e di legare l’acqua e per il prezioso contributo alla consistenza e alla stabilità dei sistemi cosmetici.

Oltre alle applicazioni tecnologiche, vantano effetti benefici per l’idratazione e il ripristino della pelle. Le prestazioni come agenti gelificanti e filmogeni sono correlate soprattutto alle caratteristiche chimiche, in primis al contenuto di acido galatturonico e al grado di metossilazione.

Strutturalmente, le pectine sono macromolecole complesse composte da un massimo di diciassette diversi monosaccaridi e più di venti tipi di legami. Sono costituite principalmente da tre domini: omogalatturonano (HG), ramnogalatturonano I (RG-I) e ramnogalatturonano II (RG-II). Il primo è il più abbondante e rappresenta circa il 60% delle pectine nelle pareti cellulari delle piante.

Estrazione ottimizzata da buccia e mesocarpo

Appartenente alla famiglia delle Passifloraceae, Passiflora ligularis (granadilla) è originaria delle Ande tropicali ed è la seconda specie più importante del genere dopo il frutto della passione.

La Colombia ne è il principale produttore mondiale, con 4500 ettari coltivati ​​e una resa annua di circa ventimila tonnellate. La specie in questione è caratterizzata da un profilo fitochimico diversificato, che include flavonoidi, saponine, composti fenolici e carboidrati come le pectine.

Il presente lavoro, pubblicato su Cosmetics, valuta il potenziale idratante in vitro delle pectine estratte dai sottoprodotti agroindustriali di Passiflora ligularis come approccio sostenibile e innovativo per lo sviluppo di formulazioni skincare.

Nello specifico, i ricercatori hanno ottimizzato l’estrazione delle pectine dalla buccia del frutto e dal mesocarpo utilizzando il riflusso acquoso a 90 °C e l’estrazione acida con acido citrico o cloridrico (0,25 N e 0,125 N) a 40-60 °C. Sono stati indagati gli effetti del solvente, del metodo (a riflusso o con microonde), del tempo (15-25 min) e della temperatura (50-60 °C).

Le pectine estratte sono state essiccate, liofilizzate e incorporate in otto preparati cosmetici in gel sottoposti a test di stabilità preliminare di sette giorni (valutazione fisico-chimica e organolettica).

Il valore della multifunzionalità

L’estrazione ottimale è stata ottenuta con acido citrico sotto irradiazione con microonde a 60 °C per 15 minuti e ha portato a una resa teorica del 45,23%. La pectina ha mostrato bassi livelli di umidità (0,13%), acidità (0,42%), contenuto di metossile (9,05%) e grado di esterificazione (57,6%), insieme a capacità di rigonfiamento (12,46 mL/g) e di ritenzione idrica (12,26%). La formulazione in gel risultante si è rivelata omogenea e stabile. I test in vitro hanno confermato una significativa attività idratante.

In conclusione, le pectine di Passiflora ligularis sono biopolimeri sostenibili con potenziale come agenti gelificanti e idratanti naturali da impiegare nello sviluppo di cosmetici.

Ricerche future dovrebbero prendere in esame la stabilità a lungo termine, la scalabilità del processo di estrazione e le analisi cliniche per convalidarne ulteriormente l’efficacia e la sicurezza d’uso nei prodotti topici.

Restrepo-Zapata MC, Chacón-Pabón PA, Montoya-Henao E, Muñoz-Castiblanco DT, Mejía-Giraldo JC. Optimized Extraction of Passiflora ligularis Pectins: Characterization and Application in Moisturizing Cosmetic Products. Cosmetics. 2025; 12(6):261. https://doi.org/10.3390/cosmetics12060261

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