Il Profumiere del Mese: Fabrice Pellegrin

Essere figli d’arte non è mai semplice, soprattutto se si decide di seguire le orme di un padre di successo nella sua professione: questo è il caso di Fabrice Pellegrin, figlio di un apprezzato profumiere e con una dinastia dove emergono coltivatori di gelsomino e fornitori di oli essenziali naturali per il settore profumeria.

Nato in Francia Pellegrin ha cominciato la sua carriera con un apprendistato presso l’atelier del padre dove ha imparato le basi della profumeria, prima di intraprendere un training con il naso Michele Saramito che gli ha permesso intorno agli anni 90 di intraprendere la sua carriera come professionista indipendente lavorando per grandi case essenziere francesi come Mane e Robertet, prima di approdare nel 2008 in Firmenich dove ha intrapreso una brillante carriera in cui ha creato casi per brand di fama internazionale come Diptyque, Hermes, Cavalli e Thierry Mugler giusto per citare i principali successi del naso transalpino.

Nel 2017 è stato nominato profumiere dell’anno dalla pregiata rivista Cosmetique Mag che l’ha premiato con l’oscar concesso annualmente dalla rivista al miglior naso mondiale: un riconoscimento alla carriera di Pellegrin, artista mai banale ed estremamente originale in tutte le sue creazioni.

Dopo l’approdo in Firmenich Pellegrin ha iniziato a creare anche per importanti brand del mondo cosmetico internazionale come L’Oreal, Clarins, Coty e Puig oltre a realizzare capolavori nel settore della profumeria artistica di nicchia dove le collaborazioni si sprecano e raggiungono livelli altissimi nei profumi realizzati per Armani Privè, Jo Malone,By Killian e l’Artisan Parfumeur.

Proprio per la casa inglese Jo Malone, Pellegrin ha creato nel 2012 uno dei suoi più grandi successi, Blackberry e Bay incentrato su un sensuale equilibrio di mora e alloro. Un profumo fruttato, non troppo dolce con decise sfumature verdi e sentori legnosi.

L’abilità di Fabrice è stata quelle di ricreare l’odore della mora non disponibile in profumeria e per trarre ispirazione si è recato nell’Oxfordshire per conoscere da vicino la raccolta di questo frutto del sottobosco.

di L.Ilorini