Ricercatori della Lund University in Svezia hanno trovato un’alternativa cellulare ai test animali che potrebbe essere usata per rivelare la presenza di sostanze allergizzanti in prodotti cosmetici. Benché ancora in fase iniziale di sviluppo, la ricerca dimostra che la risposta delle cellule umane cresciute in laboratorio può essere usata oltre che per classificare sostanze come sensibilizzanti o non sensibilizzanti, anche per predire la forza della risposta allergica che sono in grado di produrre. Come linea cellulare è stata scelta quella di leucemia mieloide umana MUTZ-3 e per misurane la risposta a sostanze chimiche note è stato utilizzato un approccio di profiling “genome-wide”. Analizzando il trascritto ma della linea MUTZ-3 dopo 24 ore di stimolazione, con 20 diverse sostanze chimiche sensibilizzanti e altrettante non sensibilizzanti, i ricercatori hanno definito una “firma biomarker” di 200 geni, che potrebbe essere in grado di distinguere con accuratezza tra sostanze chimiche sensibilizzanti e non. Confrontando questa “firma” con l’azione nota di queste sostanze chimiche, i ricercatori sono riusciti anche a usare questo sistema per predire la potenza di sensibilizzazione. Secondo gli autori dello studio, questo saggio cellulare, semplice e robusto, ha il potenziale di sostituire completamente o quantomeno ridurre drasticamente l’uso di sistemi test basati su animali da esperimento. Essendo basato su cellule umane, il saggio dovrebbe essere anche più accurato nel predire la sensibilizzazione nei soggetti umani di quanto non lo siano i tradizionali test basati su animali.
BMC Genomics. 8 agosto 2011;12:399