Avocado: un concentrato di virtù e sostanze nutritive

Figura 1.
Figura 1.
Figura 1.

È un vero concentrato di sostanze nutritive e di antiossidanti indispensabile per la cura, la nutrizione e il benessere della nostra pelle: per questo occupa un importante capitolo nella cosmesi. È ritenuto un alimento adatto per tutti i tipi di pelle per la completezza dei componenti di cui è composto.  È considerato una fonte naturale di antiossidanti così da contrastare i segni del tempo, l’invecchiamento precoce, le rughe e nello stesso modo viene usato come rigenerante, elasticizzante, idratante, elasticizzante. Un vero concentrato di sostanze che proteggono la nostra pelle dalle aggressioni degli agenti atmosferici e patogeni; un concentrato di benessere tutto al naturale. L’avocado o l’aguacate è il frutto dell’omonima pianta arborea appartenente alla famiglia della Lauraceae, genere Persea, ampiamente coltivato e originario in tutte le zone tropicali, dalla vasta zona geografica che si estende dalle montagne centrali e occidentali del Messico, attraverso il Guatemala fino alle coste dell’Oceano Pacifico nell’America centrale. La pianta si presenta con un alto fusto, radici espanse e chioma che può superare i 15 metri d’altezza. Produce fiori biancastri riuniti in racemi e caratteristici frutti, ovvero grosse drupe con la buccia di colore verde/violaceo liscia o rugosa, con un solo grosso nocciolo all’interno circondato da una polpa giallo-verdastra molto grassa, profumata e burrosa. Gli Atzechi lo chiamavano il “frutto dell’amore” in quanto ha accompagnato per millenni i miti afrodisiaci. Ne esistono in commercio diverse varietà; solo in America se ne conoscono più di 20 tipi diversi piuttosto differenti fra loro per forma, grandezza, colore, aspetto e sapore: i frutti di piccole dimensioni sono molto più saporiti e ricchi di sostanze nutritive. È l’unico alimento che si classifica contemporaneamente come frutta, vegetale e grasso: come frutta per il suo origine botanico; come vegetale per il suo uso culinario; come grasso per il suo contenuto nutrizionale. Nessun altro alimento ha una condizione così particolare. Esso svolge un ruolo importante come materia prima nella cosmesi tradizionale e moderna grazie ai molteplici principi nutritivi di cui è composto. Per Infatti, fin da sempre è considerato un magico rimedio per la cura e la bellezza del corpo. Da migliaia di anni le donne del Sud e Centro America lo hanno usato come idratante per le pelli secche. Il suo olio contiene ricche proprietà nutritizie, grassi insaturi in particolare l’acido linoleico, che lo rendono un vero toccasana per le pelli delicate. La sua polpa invece può essere utilizzata come maschera antirughe o come tonificante per capelli secchi.figg.2-5avocado

Proprietà
Per Hemingway l’avocado era considerato il frutto dei frutti, il frutto che non ha rivali: il vero frutto del paradiso e forse non si sbagliava. Se esaminiamo le virtù dell’avocado notiamo che si tratta di una materia prima a 360°, ovvero, buono da mangiare, sano, gustoso, adatto a tutte le età, da usare in cucina (come frutto, come alimento di portata e come bevanda), in erboristeria, in cosmesi, medicina naturale. Fra tutti i frutti l’avocado si distingue come fonte concentrata di principi nutritivi, se ne contano oltre 25 composti nutritivi tutti indispensabili per il benessere e la salute di un organismo (tab.1). Se si esamina la composizione del frutto notiamo che è una fonte di energia: è uno dei pochi frutti freschi molto ricco di grassi e povero di zuccheri semplici, anche per questo usato in vari ambiti. In soli 100 grammi di avocado si trovano un concentrato di principi nutritivi essenziali per la salute e il benessere fisico ed estetico dell’uomo (fig. 1): 6,9 gr di zuccheri, 19 gr di grassi, 1,8 gr di proteine e soprattutto circa 680 mg di potassio. Come si può immaginare è una fonte di potassio, un solo frutto ne contiene in media come 2 o 3 banane e può aiutare l’organismo a combattere gonfiore e cellulite, localizzata negli arti inferiori, a ritenzione idrica. È una riserva di altri minerali: 48 mg di fosforo, 35 mg di zolfo, 43 gr di magnesio, 16 mg di calcio. Anche il contenuto vitaminico è notevole: 20 mg di vitamina C; 0,2 mg di B2; 1 mg di PP; 0,03 mg di carotenoidi attivi. La qualità dei grassi, come vedremo dopo, lo rendono simile all’olio di oliva e gli fanno acquisire tutte le caratteristiche degli oli naturali iper-nutritivi. Contiene molte altre sostanze benefiche, carotenoidi, tocoferolo e beta-sitosterolo. L’avocado risulta ricco di acido folico, elemento necessario soprattutto durante il primo trimestre di gravidanza (meglio ancora se assunto prima della gravidanza), in quanto riduce il rischio di figg6-7avocadomalformazioni a carico del sistema nervoso del feto. Il frutto è considerato anche un concentrato di fibre che contribuiscono a facilitare il transito intestinale stimolando la secrezione di succhi digestivi e diminuendo la quantità di grassi presenti nel sangue. Per la sua ricchezza nutritiva e l’equilibrio dei suoi componenti, l’avocado occupa un capitolo specifico nella cosmesi. È ritenuto un alimento ben tollerabile e completo per la pelle. È considerato una fonte di antiossidanti così da contrastare le rughe e l’invecchiamento precoce. Per questo che l’avocado viene impiegato per molteplici preparazioni cosmetiche e curative, con attività cicatrizzanti e disinfettanti.tab1-avocado

Olio di avocado
L’olio di avocado si ottiene dalla polpa del frutto mediante spremitura a freddo o per centrifugazione. I frutti di avocado vengono puliti sbucciati e denocciolati; segue una grossolana spremitura con macerazione a calore umido (75°C) o a freddo e la centrifugazione del prodotto. L’olio che ne deriva viene così rettificato per eliminare i componenti indesiderati e può essere utilizzato sia come prodotto alimentare che come fattore protettivo e curativo nei confronti della pelle. La composizione acidica, il contenuto qualitativo/quantitativo di acidi grassi, è molto simile a quella dell’olio d’oliva. Notiamo un’abbondante quantità di grassi monoinsaturi (75%), una modesta quantità di grassi saturi (15%) e di poli-insaturi (10% omega-6). Più in dettaglio, infatti è costituito dal 40% di olio grasso prevalentemente composto dai gliceridi dell’acido oleico (55-74%), dell’acido linoleico (10-14%), dell’acido palmitico (9-20%) e di quello palmitoleico (3-7%). Infatti, un componente importante dell’olio di avocado ottenuto per spremitura a freddo è la frazione insaponificabile (2-12%) costituita da fitosteroli (beta-sitosterolo, campestrolo, citrostadienolo ecc.), alcoli terpenici, avocatine, acidi volatili e vitamine lipo- e idro-solubili. La ricchezza della frazione insaponificabile, unitamente alla particolare composizione in acidi grassi, esalta le proprietà nutrienti dell’olio di avocado rendendolo un buon promotore di malattie cardiovascolari, nervose, epidermiche e neoplastiche. Questo prodotto è ampiamente utilizzato in cosmetica per le sue ottimali caratteristiche eudermiche e sebosimili, nutrienti e rigeneranti: per questo che è principalmente indicato per pelli secche, devitalizzate, ruvide, disidratate, eczematose o “spente”. I componenti funzionali della frazione insaponificabile sono in grado di stimolare l’attività dei fibroblasti del derma, promuovendo la sintesi di collagene solubile (che altrimenti si ridurrebbe con l’invecchiamento); dall’altra parte, le avocatine si comportano come inibitori della collagenasi, una proteasi che distrugge le fibre di collagene. Tutto ciò si traduce in un’efficiente azione che stimola la rigenerazione cutanea, con conseguente incremento dell’idratazione e dell’elasticità della pelle. Le spiccate capacità normalizzanti del mantello idrolipidico cutaneo fanno dell’olio di avocado un prezioso ingrediente per tutti i prodotti cosmetici destinati al ripristino della fisiologica morbidezza e idratazione cutanea (tab.2). Infatti sono particolarmente adatti nei trattamenti antirughe, antismagliature, rassodanti, protettivi solari ecc. (tab. 3).tab2-3-avocado

Grassi poli-insaturi e monoinsaturi
Gli acidi grassi sono i componenti più importanti e comuni di tutte le classi di lipidi e come tali sono ampiamente rappresentati negli organismi viventi nei quali svolgono funzioni strutturali, energetiche e metaboliche. Chimicamente sono catene acidiche lineari monocarboniose di lunghezza variabile: generalmente hanno un numero pari di atomi di carbonio. Possono essere saturi (nessun doppio legame) o insaturi (uno o più doppi legami). Gli acidi grassi che meritano una particolare attenzione e di cui l’avocado ne è ricco fanno parte di due grandi gruppi: gli omega-3 e omega-6, così denominati a seconda della posizione del loro primo doppio legame nella porzione metilica della molecola. Ne sono un esempio l’acido linoleico o LA (18:2) e l’acido alfa-linolenico o ALA (18:3) due insostituibili acidi grassi polinsaturi (fig. 2). Sono entrambi acidi grassi essenziali (AGE o EFA= Essential Fatty Acids) in quanto a causa dell’impossibilità dell’organismo di sintetizzarli devono obbligatoriamente introdotti con la dieta o per via topica. Sono inoltre essenziali anche perché l’organismo umano non è in grado di sintetizzarli a partire da altri acidi grassi. Gli omega-6 e omega-3 sono i componenti fondamentali delle membrane plasmatiche. La loro trasformazione metabolica dà origine agli eicosanoidi, che sono importanti mediatori di numerose reazioni cellulari; il loro metabolismo segue vie totalmente distinte, in quanto un omega-3 non può essere trasformato in un acido grasso omega-6 e viceversa. Tuttavia, gli acidi grassi di entrambi i tipi possono essere allungati (aumento del numero di atomi di carbonio) e de-saturati (aumento del numero di doppi legami) attraverso processi catalizzati dagli stessi enzimi. Gli omega-3 e omega-6 presentano nella loro struttura doppi legami con tendenza ad auto-ossidarsi sia durante la conservazione che nell’organismo; l’ossidazione può essere prevenuta efficacemente mediante la presenza di vitamina E, un antiossidante abbondantemente presente nell’olio di avocado.

Fonte di antiossidanti
L’avocado è una eccellente fonte di antiossidanti: vitamina E, vitamina A, glutatione, luteina, minerali, aminoacidi essenziali, ioni, minerali e agenti fisici che riducono e prevengono la formazione dai radicali liberi, riportando l’equilibrio chimico nei radicali liberi grazie alla possibilità di fornire loro gli elettroni di cui ne sono privi. I radicali liberi sono sostanze di “scarto” del nostro organismo che si formano fisiologicamente all’interno delle cellule. Si tratta di sostanze, per lo più costituite da ossigeno, che presentano uno o più elettroni liberi (spaiati) cioè non legati. Considerato che gli elettroni per loro natura tendono a legarsi per neutralizzare la loro carica negativa, si crea una situazione di grande instabilità fino a che il radicale libero non trova un’altra molecola a cui attaccarsi tornando così a una situazione di stabilità. Sapendo che l’ossigeno è diffusissimo sia nell’atmosfera terrestre sia all’interno del corpo umano (circa 1/4 del corpo umano è costituito da ossigeno) si può comprendere con quale facilità si possano formare e quanto siano presenti i radicali liberi nel nostro organismo. Si è visto che una minima quantità di “radicali liberi fisiologici” vengono prodotti dal nostro organismo e in particolare dai globuli bianchi per contrastare le infezioni e le allergie, dai globuli rossi per meglio utilizzare l’ossigeno presente nel sangue e dal tessuto vascolare per tenere sottocontrollo le contrazioni vascolari. In questi casi l’organismo è in grado di controllare la presenza di radicali liberi e di trarne benefici vantaggi. Vi sono situazioni che contribuiscono ad aumentare in modo eccessivo la presenza di radicali liberi nel nostro organismo. Basti pensare a radiazioni solari e radiazioni per esami medici, inquinamento atmosferico e ambientale, stress emotivo e fisico, assunzione eccessiva di farmaci, additivi chimici, insetticidi e trattamenti chimici che sono le principali cause che accrescono la produzione da parte delle nostre cellule di specie radicaliche (fig. 3). L’eccessiva formazione e presenza di radicali liberi nelle nostre cellule causano un’azione degenerativa verso le nostre cellule. Essi infatti possono causare invecchiamento sia a livello esteriore (pelle macchiata, secca, rugosa) sia a livello di organi interni (ridotta funzionalità e malfunzionamento dell’organo o apparato, alterazioni del sistema immunitario, aumento dei danni da arteriosclerosi per interazione tra radicali e colesterolo cattivo) con conseguente danno del DNA e aumento delle probabilità di sviluppare neoplasie. Gli antiossidanti che bloccano o inibiscono l’azione delle specie radicaliche possono avere una origine endogena o esogena. Gli antiossidanti endogeni, enzimi o molecole di diverso tipo vengono prodotte dal nostro organismo per proteggerci dalla decomposizione e sequestramento di agenti antiossidanti. Fra gli antiossidanti endogeni ricordiamo la superossido dismutasi, la catalasi, il glutatione (antiossidante endogeno per eccellenza). Gli antiossidanti esogeni sono invece tutte quelle sostanze che vengono introdotte dall’esterno dall’alimentazione come integratori e per via topica.

Glutatione
È un tripeptide formato da cisteina, glicina e acido glutammico (fig. 4). È presente nell’organismo sottoforma ubiquitaria e secondo 25 mila lavori pubblicati in medline è ritenuto il più potente antiossidante endogeno che si conosce in natura. Nell’organismo origina dalla scissione del glutatione disolfuro (GSSG) a opera della glutatione reduttasi. Rilevante è la sua azione contro i radicali liberi e/o molecole come perossido di idrogeno, nitriti, nitrati, benzoati ecc. L’azione più importante del glutatione (GSH) è quella di essere il più potente antiossidante endogeno che si conosce. Quando lo stress produce nell’organismo i perossidi (ROOH) si genera una reazione chimica con molecole di glutatione che portano alla formazione di una molecola di glutatione disolfuro (GSSG), una molecola di alcool (ROS) e una di acqua (H2O):

2 GSH + ROOH —-> GSSG + ROH + H2O

Nel caso in cui il perossido è rappresentato dall’acqua ossigenata la reazione porta alla produzione di glutatione disolfuro:

2 GSH + H2O2 —-> GSSG + 2 H2O

Entrambe le reazioni su riportate sono catalizzate dall’enzima glutatione perossidasi, che a sua volta deriva dall’interazione del glutatione con il selenio (antiossidante esogeno). Si tratta di un enzima che esplica azione antiossidante all’interno delle membrane cellulari. Con queste reazioni il glutatione elimina i radicali liberi che si formano dalla perossidazione dei lipidi che per rottura delle membrane cellulari interagiscono negativamente sul DNA e RNA causando distorsioni cellulari e disfunzioni biochimiche. Il glutatione è per il nostro organismo anche un potente disintossicante. Infatti è in grado di chelare (capacità di un elemento di legarsi a un altro) i metalli pesanti e tossici presenti nel nostro organismo come il piombo, cadmio, mercurio, alluminio e altri tossici (droghe, alcool, tabacco, ecc.) e renderne più agevole e rapida la loro eliminazione. Infatti, il glutatione impedisce che questi veleni si leghino ai gruppi -SH delle proteine tissutali e degli enzimi danneggiandoli; impedisce ai radicali liberi di legarsi alle proteine fibrose come il collagene salvaguardando così l’elasticità collagenica essendo così benefico per pelle e arterie. L’uso di glutatione nei prodotti cosmetici rallenta i processi dell’invecchiamento e nel contempo protegge le cellule epiteliali dai radicali liberi. Contribuisce a migliorare e ottimizzare l’uso da parte del nostro organismo di aminoacidi come cisteina e cistina. Migliora l’utilizzo e la biodisponibilità del ferro ingerito con gli alimenti. È in grado di neutralizzando gli effetti tossici di tanti veleni esogeni quali nitriti, nitrati, derivati del benzolo, toluolo, anilina, ecc. che producono l’ossidazione del ferro esogeno trasformandolo dalla sua naturale forma ferrica (Fe2+) nella forma ferrosa (Fe3+). Tale trasformazione patologica del ferro altera profondamente la capacità del sangue di trasportare ossigeno e aumenta in esso la concentrazione di metaemoglobina,instaurando una sindrome ipossica. Da numerose ricerche si evince che il glutatione ridotto protegge il sistema immunitario. Con l’invecchiamento la concentrazione di glutatione presente nell’organismo diminuisce e aumentano così il riscontro di patologie. Il glutatione esplica una importante azione protettiva nei riguardi del sistema nervoso centrale. Sono state eseguite moltissime ricerche sul ruolo del glutatione in patologie di tipo neurodegenerativo quali il morbo di Parkinson e l’Alzheimer. In effetti il cervello è particolarmente sensibile al danno indotto dai radicali liberi perché esso già normalmente produce, per le sue attività, molti più radicali liberi rispetto a ogni altro tessuto.

Vitamina A
La vitamina A deriva da un precursore il β-carotene una provitamina che viene trasformata nell’organismo (fig. 5). Si tratta di una vitamina liposolubile depositata nel nostro organismo a livello epatico; le sue riserve sono tali da garantire il buon funzionamento dell’organismo per un periodo di uno o due anni (in un organismo sano e ben nutrito). La vitamina A è essenziale per le cellule epiteliali, favorisce la formazione e il mantenimento della cute e delle mucose: è un componente dei pigmenti visivi, della crescita delle ossa e dei denti per la normale maturazione sessuale nell’adolescente e la fertilità nell’adulto aumenta la resistenza alle infezioni rinforzando il sistema immunitario assicura un buon funzionamento della vista e permette la visione crepuscolare, protegge la pelle dai danni causati dall’esposizione al sole ed ha un potente effetto antiossidante (combatte i radicali liberi, contrasta gli effetti dannosi provocati dall’inquinamento e dal fumo; previene il cancro ecc). L’utilizzo ottimale della vitamina A richiede la presenza dell’α-tocoferolo e dello zinco. Una carenza comporta difficoltà visive crepuscolari, secchezza e ruvidità della pelle, perdita di appetito, scarsa resistenza alle infezioni.

Vitamina E
Vitamina liposolubile non resiste alla luce, al calore, agli acidi, agli alcali, ai contraccettivi. Viene distrutta da alcuni farmaci. Le sue funzioni biologiche si evidenziano nel contrastare, in sinergia con il glutatione, la perossidazione degli acidi grassi a livello cellulare. Si tratta della principale vitamina antiossidante che esplica un effetto protettivo nei confronti degli stress ossidativi. È un potente antiossidante in grado di intervenire nello sviluppo della muscolatura e del tessuto connettivo. In sinergia con la vitamina C protegge l’epidermide dall’azione dei raggi solari UVA e UVB. Quindi l’avocado che è ricco di vitamine è usato anche in cosmetici per il viso indicati per la cura delle couperose: un fenomeno che può riguardare tutti i tipi di pelle che arrossiscono per nulla: caldo, freddo, emozioni ecc. Si tratta di un inestetismo ereditario da curare con opportuni cosmetici arricchiti di vitamine e sostanze che troviamo abbondantemente nell’avocado, e se usati quotidianamente e con tanta dolcezza agiscono, nutrono e proteggono la pelle dalle avversità esterne (fig.6).

Vitamine del complesso B
Le vitamine del complesso B e in primis la B2 e la B6 sono importanti poiché aiutano l’organismo a mantenere in salute la pelle, gli occhi, i capelli, i nervi, la bocca e il tono muscolare del tratto gastrointestinale. Forniscono energia all’organismo, aiutando i processi di conversione dei carboidrati in glucosio e sono fondamentali per il metabolismo dei grassi e delle proteine. Si distinguono 8 vitamine del complesso B che funzionano in modi diversi per aiutare gli enzimi a svolgere le migliaia di trasformazioni molecolari nel corpo e per questo conosciute come coenzimi. Tutte le vitamine B sono idrosolubili e possono essere ottenute da batteri, lieviti, funghi, muffe, verdura e frutta. In particolare la vitamina B2 e B6 sono le principali vitamine implicati nei processi curativi e benefici della pelle (fig. 7). La vitamina B2 è attiva a livello epatico e partecipa alla costruzione di numerosi sistemi enzimatici utili per il metabolismo dei macronutrienti. Essa è essenziale per la vita della cellula e per la formazione e riparazione dei tessuti. È essenziale per la pelle in quanto una sua carenza può comportare lesioni di lingua, bocca, orecchie e guance, oltre a disturbi nervosi, arrossamento degli occhi, vertigini, calo di peso e perdita di capelli. La vitamina B6 è denominata “la vitamina della donna” vista la miriade di sintomi della sindrome premestruale che può curare. La vitamina B6 è una vitamina idrosolubile che consiste di tre composti correlati: piridossina, piridossale e piridossamina. È necessaria per il corretto funzionamento di oltre 60 enzimi ed è essenziale per la sintesi del DNA, dell’RNA e degli aminoacidi. Partecipa al ciclo energetico attivando il rilascio del glicogeno da parte di fegato e muscoli. Per questa ragione è fondamentale per l’attività fisica. Svolge un ruolo importante come coenzima nella trasformazione e utilizzazione di carboidrati, grassi e proteine. È necessaria per un’appropriata assimilazione della vitamina B12 e del magnesio e per la produzione di acido cloridrico. Aiuta anche l’acido linoleico a funzionare meglio nell’organismo. Partecipa al processo di moltiplicazione di tutte le cellule e deve essere presente per la produzione di anticorpi e globuli rossi. Contribuisce inoltre alla conversione del triptofano, un aminoacido essenziale. La vitamina B6 contribuisce a mantenere l’equilibrio tra sodio e potassio che regolano i fluidi dell’organismo e promuovono il normale funzionamento del sistema nervoso e muscolare. Tutte le vitamine del complesso B ed essenzialmente la B2 e B6 sono abbondantemente impiegate in ambito cosmetico perché aiutano a mantenere un ottimale tono alla pelle; a ridurre l’ansia e lo stress; a combatte l’acne; danno vitalità alla pelle, migliorando la circolazione e il metabolismo; sono inoltre importanti per il funzionamento del sistema immunitario e la produzione di anticorpi.

Bibliografia
– Proserpio G, Martelli A, Patri GF. Società Editrice SEPEM, Milano (1983).
– Tringale M. L’erborista n.6 (1996).
– Chaudiere J, Tappel, AL. Arch. Biochem. Bophys. 226: 448–457 (1983).
– Sohal RS, Allen RG. Free Radic Biol Med 2, 117-160 (1986).
– P. Silvestroni. Ed. Cea-Zanichelli nota 22 pag. 362.
– Muller F L, Lustgarten MS, Jang Y, Richardson A, Van Remmen H. Free Radic Biol Med 43, 477-503 (2007).

 

di P.Ponzo, biologa molecolare

 

1 commento

Comments are closed.