Caratterizzazione di un modello cutaneo con cellule di Langherans

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Nel processo che porta allo sviluppo di sensibilizzazione o allergia da contatto, il ruolo delle Cellule di Langherans è fondamentale, in quanto cellule dendritiche in grado di catturare parte degli antigeni entrati nell cute e di presentarla alle cellule del Sistema Immunitario. Un gruppo di ricercatori tedeschi ha quindi ideato e caratterizzato un nuovo modello di cute in vitro contenente anche cellule del Langherans, per poter studiare al meglio alcuni aspetti della genesi delle dermatiti da contatto ancora poco noti, come il processo di penetrazione cutanea da parte degli allergeni, la loro biotrasformazione e la comunciazione cellulare.

I ricercatori hanno così integrato un linea cellulare generata in vitro di cellule immature derivate da cellule simili a quelle del Langherans, (MUTZ-LCs), o da monociti (MoLCs), in una cute umana ricostruita (RHS), formata da cheratinociti primari posizionati sopra una compartimento dermico con collagene e fibloblasti primari. Per simulare al meglio l’anatomia cutanea, queste cellule simili a quelle del Langherans (LC) sono state posizionate principalmente nell’epidermide, con una distribuzione omogenea.

Una volta messo a punto il modello i ricercatori lo hanno messo a contatto con il 2,4-dinitrochlorobenzene, o DNCB, noto per essere un forte sensibilizzante cutaneo. A contatto con questa sostanza, la cute ricostruita con cellule LC ha prodotto Interleuchina 6 e 8, entrambi modulatori del sistema immunitario. La cosa interessante è che nel modello privo di cellule LC, e preso come riferimento, non si è osservata alcuna produzione di Interleuchine. Sempre nel nuovo modello l’esposizione a DNCB ha determinato anche l’espressione dei geni CD83, PD-L1 e CXCR4, il che indica una maturazione delle cellule LC.

Infine, questa esposizione ha causato la migrazione di queste cellule LC dall’epidermide al derma. I ricercatori hanno ripetuto l’esperimento utilizzando l’isogeunolo, un blando sensibilizzante, e il sodium dodecyl sulphate, un vero irritante. In entrambi i casi la reazione è stata più moderata.

Questo modello sembrerebbe utile per studiare le prime reazioni legate alla sensibilizzazione cutanea da contatto e, quindi, anche per verificare la sicurezza di sostanze cosmetiche.

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0887233317302710

di S.Somaré