Cromatografia supercritica applicata a campioni cosmetici

shutterstock_61098946Le analisi di campioni cosmetici complessi, come creme o lozioni, vengono generalmente ottenute mediante HPLC. Queste analisi sono spesso multistep, a causa della presenza di composti con una vasta gamma di polarità. Per esempio, i composti bioattivi possono essere polari, mentre la matrice generalmente contiene componenti lipidici che sono apolari; infatti molte formulazioni cosmetiche sono emulsioni olio-acqua. La cromatografia con fluido supercritico (SFC) utilizza fasi mobili costituite da anidride carbonica e cosolventi organici, consentendo buona solubilità sia dei composti attivi sia degli eccipienti della matrice. Inoltre, queste fasi mobili producono analisi veloci e garantiscono un rapido sviluppo del metodo. Tuttavia, a causa del gran numero di fasi stazionarie disponibili per SFC e dell’influenza posseduta da vari parametri aggiuntivi (natura del co-solvente e sua percentuale, temperatura, contropressione, portata, dimensioni della colonna e dimensioni delle particelle), può essere seguito un approccio semplificato per garantire uno sviluppo veloce del metodo. Innanzitutto, le adatte fasi stazionarie devono essere attentamente selezionate mediante uno screening iniziale, e quindi gli altri parametri operativi possono essere limitati alla natura del co-solvente e alla sua percentuale, mantenendo la temperatura del forno e la pressione controllate. Nel presente lavoro vengono descritte tre semplici applicazioni dello sviluppo di metodi in SFC: filtri UV in creme per la protezione solare, gliceril caprilato di eyeliner e caffeina in un siero contorno occhi. Nel lavoro sono valutate cinque fasi stazionarie, che sono ottimizzate in rapporto alla fase mobile; i metodi sviluppati sono applicati a campioni reali cosmetici per valutarne la specificità, anche per quanto riguarda le interferenze con la matrice; inoltre è sottolineata l’importanza della scelta del rivelatore adeguato e della dimensione delle particelle della fase stazionaria.
Journal of Chromatography.- A [2015]- DOI: 10.1016/j.chroma.2015.10.053
di Chiara Lacapra e Silvia Rum