Lo scopo di questa revisione sistematica è stato quello di valutare l’effetto di un dentifricio sbiancante (WDF) rispetto a un dentifricio normale (RDF) sulla riduzione della colorazione della superficie del dente estrinseca naturale (ETD). Per la realizzazione del lavoro sono stati consultati i database MEDLINE-PubMed, Cochrane-CENTRAL e EBSCO-Odontoiatria e Scienze orali, fino ad aprile 2017.
I criteri di inclusione erano i seguenti: studi clinici controllati (randomizzati), soggetti sani di età ≥18 anni, studi comparativi di WDF con CDR, un periodo di follow-up di almeno 6 settimane e studi con punteggio ETD come area/estensione della macchia, intensità della macchia o punteggio composito; mentre sono stati esclusi gli studi che utilizzavano un modello di colorazione indotta. Uno screening indipendente di 851 documenti unici ha portato a 21 pubblicazioni idonee, che includevano 32 confronti.
L’analisi descrittiva ha dimostrato che la maggior parte dei confronti mostrava un effetto significativo sull’ETD, a favore di WDF rispetto a RDF. La meta-analisi ha confermato questa osservazione e ha rivelato che la differenza di mezzi (diffM) di confronto tra WDF e RDF era definita da una riduzione per l’area di macchia dello -0,44 [(IC 95%: -0,55; -0,339) (P <0,0000)) secondo l’originale Lobene Stain Index).
Per l’indice Lobene Stain modificato, il diffM era -0,41 [(IC 95%: -0,71; -0,10) (P =; 009)]. Per l’intensità complessiva della macchia, la diffM era -0,35 [(IC 95%: -0,44; -0,25) (P <0,00001)], e il punteggio composito era -0,39 [(IC 95%: -0,57; -0,21) (P <.0001)] e -0.54 [(IC 95%: -0.66; -0.43) (P <.00001)].
In questa recensione, quasi tutti i dentifrici specificamente formulati per lo sbiancamento dei denti hanno dimostrato di possedere un effetto benefico nel ridurre l’ETD, indipendentemente dal fatto che sia stato aggiunto o meno un agente chimico per la decolorazione.
Int J Dent Hyg. – Feb;16(1):24-35 (2018)
di C. Lacapra e S. Rum