Le fragranze rappresentano materie prime sottoposte a numerosi vincoli regolamentari che, spesso, sono diversi a seconda dei diversi paesi del mondo e nonostante a livello europeo si tenda ad una certa armonizzazione, per lo meno a livello comunitario, nel mondo esistono paesi con regolamenti e leggi ad – hoc per l’universo del personal care.
Per esempio in Giappone, per quanto riguarda l’universo dei profumi e degli aromi, esiste la Japan Flavor ＆ Fragrance Materials Association (JFFMA) che è un’organizzazione volontaria di aziende associate impegnate nella produzione, vendita, importazione ed esportazione e qualsiasi altra attività correlata nell’industria degli aromi e dei profumi. Nata nel 1970 l’associazione si è sempre distinta per la sua capacità di rispondere alle esigenze delle aziende e dei consumatori, riuscendo a radunare al proprio interno numerosi stakeholders per prendere le decisioni più opportune, mettendo al primo posto la salute dei consumatori. Si possono identificare alcune azioni principali che l’associazione porta avanti con dovizia, in primo luogo la raccolta e compilazione di pareri imparziali dell’industria degli aromi e dei profumi e contatti con le organizzazioni e le autorità competenti. La funzione di diffusione di queste informazioni a tutti i membri risulta allo stesso tempo esssenziale al fine di rendere immediata la fruizione anche da parte dei cosiddetti downstream users.
Indispendabile per l’attività di JFFMA è anche la cooperazione e collaborazione con importanti organizzazioni nazionali e internazionali, prima di tutto l’IFRA a livello europeo dal momento che i rapporti tra le due entitàs sono storici e consolidati; inoltre è fondamentale che l’associazione riesca nel suo intento di gestione dei comitati e di realizzazione di ogni iniziativa atta a realizzare gli scopi di JFFMA e favorire la diffusione della cultura del profumo nel Sol Levante. Allo stato attuale sono 127 le aziende sul territorio giapponese che fanno parte dell’associazione di categoria, un numero destinato ad incrementarsi in futuro grazie all’esplosione del mercato nipponico.
