La cute non è una superficie inerte: interagisce con le molecole e ne influenza in varia misura l’evaporazione. Comprendere la relazione reciproca tra pelle e molecole cosmetiche diventa pertanto fondamentale per sviluppare formulazioni altamente personalizzate ed efficaci.
La permanenza e l’evaporazione delle fragranze sulla cute rimangono, tuttavia, relativamente poco esplorate e non completamente comprese.
Capire come le molecole odorose interagiscono con la pelle, per quanto tempo persistono e in che modo evaporano a seconda delle differenti tipologie cutanee rappresenta una sfida considerevole.
Relazione pelle-molecole odorose: lo studio
Il presente lavoro, pubblicato sull’International Journal of Cosmetic Science, esplora il profilo di evaporazione delle fragranze in base alla chimica delle molecole odorose e al tipo di pelle di ciascun individuo.
La ricerca è stata effettuata sulla cute di dieci volontari: quattro giovani donne (età media 28,8 ± 3,6 anni), due donne di mezza età (età media 59,0 ± 4,2 anni), tre giovani uomini (età media 28,7 ± 0,6 anni) e un uomo anziano (51 anni), senza segni apparenti di patologie cutanee.
L’evaporazione dall’epidermide è stata confrontata con l’evaporazione totale da una superficie inerte, evidenziando potenziali interazioni tra profumazioni e pelle umana.
Attraverso un’analisi semi-quantitativa, i soggetti sono stati classificati in gruppi in funzione della variazione dei tassi di evaporazione. Un’indagine statistica ha, infine, permesso di chiarire con quali modalità sia la tipologia di pelle sia le proprietà intrinseche delle molecole odorose contribuiscano alle variazioni osservate nella velocità di evaporazione.
Un rilascio guidato
Lo studio soprariportato offre risultati promettenti per ampliare la comprensione dell’evaporazione delle molecole profumate e della sua relazione con le peculiarità fisico-chimiche della pelle e con le caratteristiche intrinseche delle fragranze stesse.
Le proprietà della cute, in particolare l’idratazione, la perdita d’acqua transepidermica (TEWL) ed eventuali rugosità, impattano significativamente sul rilascio delle molecole odorose.
Queste ultime si comportano in modo diverso anche a seconda delle proprie qualità intrinseche. Poiché anche la composizione chimica della pelle può svolgere un ruolo chiave nello spiegare l’evaporazione di ciascuna molecola, concentrarsi esclusivamente sui suoi parametri fisici non è sufficiente.
La ricerca ha permesso di distinguere diversi cluster di composti profumati. Nello specifico, sono stati identificati due modelli di comportamento: costituenti più volatili, la cui evaporazione aumenta con la rugosità superficiale della pelle; componenti meno volatili e più lipofili, condizionati dall’idratazione cutanea e dalla perdita d’acqua transepidermica.
Estendere la valutazione ed includere altre aree della pelle (ad esempio, fronte e viso), ognuna con la propria distinta composizione chimica del film idrolipidico e con la propria tipica texture, potrebbe rafforzare ulteriormente le conclusioni e far luce su proprietà cutanee aggiuntive, capaci di guidare il rilascio delle molecole odorose.
Hadjiefstathiou E, Savary G, Malhiac C, Terescenco D, Picard C. Exploring the impact of fragrance molecular and skin properties on the evaporation profile of fragrances. Int J Cosmet Sci. 2025; 00: 1–15. https://doi.org/10.1111/ics.13085