La percezione di un profumo

È personale, ma ci sono elementi che accomunano le fragranze percepibili e identificabili anche da un buon naso allenato. Le essenze con sentori e corposità simili vengono raggruppate all’interno delle cosiddette «famiglie olfattive». Il numero di queste famiglie è in continuo aumento, ma a grandi linee le classi fondamentali di profumi da conoscere, sono cinque: agrumati o fruttati; fioriti; orientali; ciprati; aromatici o legnosi. Il profumo influisce direttamente sul sistema limbico che costituisce il «centro del piacere» del cervello e che supporta svariate funzioni psichiche come emotività, comportamento, memoria a lungo termine e olfatto. Il sistema limbico opera influenzando il sistema endocrino e il sistema nervoso autonomo, registrando le sensazioni prodotte dall’olfatto, alcune come quelle di benessere e di piacere vengono per così dire «impresse». Il profumo ha un’influenza immediata nella parte emozionale del cervello, da qui la sua elevata capacità di emozionare. L’essenza, un alleato nella conquista, l’attrazione fisica è questione chimica. A regolare l’attrazione tra i due sessi sono i feromoni sessuali, sostanze chimiche emesse dall’organismo capaci di attrarre l’altro. Per aumentare la capacità di attrazione, sono stati creati profumi proprio a base di feromoni che permettono in maniera inconscia di agire sugli altri. La vista e l’udito agiscono nella scelta del partner, così come l’olfatto: è scientificamente provato, infatti, che ci si innamora di chi risveglia i sensi già col proprio odore. Il profumo è arte, la bellezza femminile e maschile passa anche dal profumo e se la nostra pelle è soggetta a emanare cattivo odore per azione delle ghiandole sudoripare i vari deodoranti e i profumi sono l’antidoto, ma prima di spruzzarli sulla pelle quest’ultima deve essere pulita, per evitare che il mix di odori sia ancor più insopportabile. L’uomo che scrive profumi e annusa parole, Jean-Claude Ellena afferma che «un profumo è raccontare una storia, poiché gli ingredienti che lo compongono possono suggerire immagini fantastiche in chi non li conosce esattamente, per esempio l’ylang-ylang, ma non hanno nulla a che fare con il profumo completo. Per questo, dice, conta l’enunciato olfattivo: gli ingredienti sono le singole parole, il profumo è la storia intera. Il profumo è una costruzione mentale, è il risultato di un processo di associazione tra odori diversi, con la volontà di dare loro una forma specifica. L’odore… c’è. E non ci si può fare nulla: va preso così com’è. Non esiste, egli dice, un’essenza perfetta. Le invenzioni sono complete ma non finite, probabilmente per una specie di insoddisfazione permanente. Lavoro senza sosta su un progetto fino a quando non ho più nulla da dire o da aggiungere. Quella è la conclusione. Ma poi, a distanza di qualche tempo, lo riprendo e lo sviluppo in altri modi. Così alcuni elementi di quel prodotto si prolungano in un altro. Senza fine, appunto. E quando un profumo è pronto, sono triste: separarmene mi provoca nostalgia».

di T. De Monte- medico e cosmetologa