Licheni contro i radicali liberi

Il nuovo composto Ramalin, γ-glutamil-N’-(2-idrossifenil)-idrazide, è stato isolato con diversi metodi cromatografici dall’estratto a base di metanolo e acqua del lichene antartico Ramalina terebrata. La struttura molecolare del Ramalin è stata determinata mediante analisi spettroscopica e i dati sperimentali hanno mostrato che l’attività antiossidante di questo nuovo composto era cinque volte maggiore rispetto al composto commerciale idrossianisolo butilato (BHA) nel saggio spettrofotometrico con il radicale libero difenilpicrilidrazile (DPPH). Il Ramalin inoltre si è dimostrato un antiossidante 27 volte più potente rispetto all’analogo della vitamina E, Trolox, contro il radicale monocationico dell’acido 2,2’-azino-bis-3-etilbenzotiazolin-6-sulfonico (ABTS+), e due volte e mezzo più potente del butilidrossitoluene (BHT) nel ridurre ioni Fe3+ a Fe2+. Analogamente, il Ramalin era 1.2 volte più potente dell’acido ascorbico nel contrastare l’azione del radicale superossido e 1.25 volte più potente dell’acido cogico, composto che inibisce l’enzima tirosinasi e produce la sbiancamento delle cellule cutanee. Il nuovo composto isolato dal lichene ha mostrato citotossicità pressoché nulla quando testato su cheratinociti e fibroblasti umani alla concentrazione con attività antiossidante. Nei saggi in vivo effettuati su macrofagi murini stimolati dalla presenza di lipopolisaccaride, il Ramalin dimostrava di ridurre in maniera significativa il rilascio di ossido nitrico, quando usato a una concentrazione di 1 mg/ml, e quello di perossido di idrogeno, quando usato a una concentrazione di 0.125 μg/ml. Considerando complessivamente tutti i risultati sperimentali, la nuova molecola può essere un buon candidato per il controllo dello stress ossidativo cellulare.
Paudel et al., 2011. Phytomedicine, 18 (14): 1285-1290

di L.Galetto