Uno studio indaga la capacità della linfa di betulla bianca (WBS) di ridurre efficacemente l’attività della tirosinasi e il contenuto di melanina, proponendola come alternativa naturale agli agenti depigmentanti tradizionali

Negli ultimi anni, la depigmentazione cutanea è emersa come tendenza in crescita del mercato cosmetico.

L’inibizione dell’attività degli enzimi chiave nel processo di produzione della melanina da parte dei melanociti rappresenta un sistema da sfruttare in tal senso.

Sono stati sviluppati vari inibitori della tirosinasi per la depigmentazione e la regolazione della pigmentazione della pelle. Gli inibitori della tirosinasi, quali acido cogico, idrochinone e arbutina, presentano notevoli inconvenienti.

Gli sbiancanti naturali dotati di eccellente permeabilità, minima irritazione ed elevata sicurezza rappresentano pertanto, attualmente, la principale direzione di ricerca in questo campo.

In tale contesto si inserisce la linfa di betulla bianca (WBS), un liquido incolore o giallastro contenente una varietà di preziosi nutrienti, promettente come depigmentante cutaneo di origine naturale.

Lo studio

Il presente lavoro, pubblicato su Heliyon, consente di dimostrare che la linfa di betulla bianca (WBS), entro un intervallo di concentrazione sicuro, è in grado di ridurre efficacemente l‘attività della tirosinasi e il contenuto di melanina sia nei melanociti di topo B16F10 sia nelle larve di pesce zebra.

La sostanza in esame presenta un’irritazione minima per i neutrofili nel pesce zebra fluorescente e non influenza il comportamento del pesce zebra adulto. Per di più, determina la down-regulation dei livelli di espressione genica del fattore di trascrizione associato alla microftalmia (MITF), della tirosinasi (TYR), della proteina-1 correlata alla tirosinasi (TYRP-1) e della proteina-2 correlata alla tirosinasi (TYRP-2) nelle cellule B16F10.

Le conclusioni

Lo studio soprariportato conferma le potenzialità della linfa di betulla bianca come promettente agente depigmentante cutaneo, caratterizzato da elevata biocompatibilità e bassa irritabilità.

Sono comunque auspicabili ulteriori indagini che vaglino gli effetti su altre vie di segnalazione. Quando si considera l’uso pratico degli inibitori della tirosinasi, è inoltre fondamentale l’assenza di tossicità sull’uomo.

La linfa di betulla bianca non ha prodotto effetti tossici sui melanociti di topo B16F10 e sulle cellule di cheratinociti umani HaCat. Per di più, non è risultata tossica per lo sviluppo embrionale o per l’irritazione cutanea nei neutrofili del pesce zebra fluorescente.

Nonostante l’attività depigmentante della linfa di betulla bianca sia ben consolidata in vivo e in vitro, è difficile garantirne l’efficacia su pelle umana a causa della complessità dei fattori che influenzano l’azione sbiancante. In futuro, sarà pertanto necessario valutarne gli effetti depigmentanti e la sicurezza negli esseri umani prima di includerla in prodotti beauty.

Fan Liu, Ting Xu, Jiaxuan He, Yiting Jiang, Linkai Qu, Lei Wang, Jiahui Ma, Qinsi Yang, Wei Wu, Da Sun, Yan Chen; Exploring the potential of white birch sap: A natural alternative to traditional skin whitening agents with reduced side effects; Heliyon, Volume 10, 2024, Issue 5, e26715, https://doi.org/10.1016/j.heliyon.2024.e26715