La mutagenicità è uno degli effetti indesiderati delle sostanze chimiche per il quale non esistono ancora test alternativi alla sperimentazione animale da applicare alle verifiche tossicologiche, anche cosmetiche. Come per la tossicità a dose ripetuta, il mondo della ricerca si sta impegnando a sviluppare modelli efficaci.
A novembre la rivista Journal of Hazardous Materials ha pubblicato online uno studio dell’Istituto Mario Negri IRCCS di Milano nel quale si parla dello sviluppo di una serie di metodi in silico per predire la genotossicità di una sostanza basandosi sul test del micronucleo in vitro. Il risultato più promettente è basato su frammenti estratti dalla piattaforma SARpy (software gratuito) che ha mostrato di essere altamente accurato e di dare pochi falsi positivi. Più nel dettaglio, il modello è formato da frammenti di genotossicità derivanti da sostanze positive al test del micronucleo e frammenti di “non genotossicità” derivanti da sostanze negative al test, quindi non genotossiche.
Inoltre, i frammenti sono stati estratti automaticamente dal software, per poi essere selezionati dai ricercatori.
Tra questi ve ne sono anche alcuni derivanti da sostanze usate nel settore dei personal care products.
Date le sue caratteristiche, il modello può essere utilizzato nella verifica delle sostanze chimiche per ragioni regolatorie. Il modello SARpy verrà inserito nella piattaforma VEGA (https://www.vegahub.eu) e reso disponibile a titolo gratuito.
Diego Baderna, Domenico Gadaleta, Eleonora Lostaglio, Gianluca Selvestrel, Giuseppa Raitano, Azadi Golbamaki, Anna Lombardo, Emilio Benfenati. New in silico models to predict in vitro micronucleus induction as marker of genotoxicity. Journal of Hazardous Materials
Volume 385, 5 March 2020, 121638. https://doi.org/10.1016/j.jhazmat.2019.121638“