Vi ricordate il vecchi adagio «l’abito non fa il monaco»? Dimenticatelo, perché nella cosmetica 2.0 è sempre più il packaging a fare il cosmetico. Suona come una affermazione un po’ forte, ma all’interno di una fascia di prodotti sembra essere così (mass, mastige, premium, luxury). Anche i grandi brand si sono arresi al fatto che differenziare sulla base del risultato cosmetico è difficile e allora la corsa al packaging di grido è sempre più serrata. Entrano dunque in gara anche i virtuosi delle forme. L’ultimo esempio è l’interior designer Jonathan Adler. Conosciuto nel mondo per le sue collezioni di animali in ceramica, Adler sta ora «decorando» i bagni con la sua collezione di prodotti pop art dedicati alla cura del corpo. Il packaging è colorato e molto chic e sembra ambire al grado di sofisticato elemento d’arredo. Il packaging non si butta allora, ma è pensato per «fare ambient». A suo modo, anche questa potrebbe essere una risposta alla necessità di ridurre l’impatto ambientale. Recentemente anche Bare Minerals ha deciso di avvalersi della firma del designer per un nuovo set di make-up.
di D. J. Brodzik