Con il Regolamento 1223/2009 vengono definitivamente banditi gli studi sugli animali usati per la valutazione sia dei singoli ingredienti sia del prodotto cosmetico finito. Si apre così l’era dei test alternativi e, nell’ambito di questa area, il Cosmetics Europe ha supervisionato un progetto di pre-validazione di un test in vitro capace di valutare l’irritazione oculare. L’EpiOcular Eye irritation test (ETI) utilizza pelle umana ricostruita che mima l’epidermide dell’occhio. Durante il test una sostanza chimica è incubata con il sistema, per un lasso di tempo prestabilito, successivamente viene valuta la vitalità cellulare utilizzando una soluzione di MTT (bromuro di (3-[4,5-dimethiltiazol-2-yl]-2,5-difeniltetrazolio). Questa molecola è ridotta a formazano dagli enzimi mitocondriali, colorandosi così di blu. Viene quindi valutata la vitalità cellulare e Il 60% è la soglia che permette di distinguere le sostanze irritanti (categoria 1 e 2) (la vitalità è ≤60%); da sostanze non classificabili (la vitalità è >60%). Il protocollo sviluppato ha mostrato una buona attendibilità e una buona riproducibilità anche se esiste un limite: l’impossibilità di distinguere tra sostanze leggermente irritanti e fortemente irritanti. Per questo motivo l’ECVAM (European Centre for the Validation of Alternative Methods) ha definito questo protocollo come un componente di una batteria di test, da sviluppare, che sia in grado di valutare esaustivamente il potenziale effetto irritante oculare.
Cosmetics Europe multi-laboratory pre-validation of the EpiOcularTM reconstituted human tissue test method for the prediction of eye irritation. Toxicology in vitro 27 (2013) 619-626
di M.Stumpo