Il settore cosmetico, nonostante la crisi economica, gode di buona salute. Secondo Euromonitor, quattro i fattori chiave che orientano la beauty industry
I marinai, un tempo, usavano le stelle per orientarsi in mezzo al mare. Oggi, le industrie del settore cosmetico, secondo Euromonitor si affidano curiosamente a 4 punti per muoversi nell’oceano di un’economia sempre più complessa, condizionata dalle congiunture economiche si sistema non certo positive, ma anche ricca di opportunità nei mercati interni oltre che, soprattutto, in quelli emergenti. Così, le aziende, per contrastare i rischi di recessione, si affidano sempre più spesso a politiche orientate alla fusione e all’acquisizione dei concorrenti, ma anche alla ricerca di nuovi prodotti in grado di soddisfare i bisogni sempre più evoluti dei consumatori. Inoltre, sempre secondo Euromonitor, le aziende cercano di valorizzare i claims dei loro prodotti con formulazioni dall’alto valore tecnico-scientifico, esplorando anche nuovi concetti di vendita per contrastare la competitività crescente. Nel 2011, complessivamente, il mercato cosmetico, in Europa, nel Nord America e in Asia, è cresciuto del 4,7%, segno di una vitalità che mostra quanto bellezza e benessere rappresentino un importante fattore trainante per l’economia dei principali Paesi industrializzati.
Regno Unito ancora in crescita
Per l’industria cosmetica del Regno Unito, il 2011 si è chiuso con il segno positivo: +4,1%, la crescita del comparto rispetto all’anno precedente. Un risultato che mostra la salute di un settore che sta attraversando la crisi meglio di altri. I dati della CTPA (Cosmetic, Toieltry and Perfumery Association) riferiti al 2011, forniti da UK Trade & Investment (UKTI), l’agenzia governativa che aiuta le imprese con sede nel Regno Unito ad affermarsi nell’economia globale, parlano di un mercato che mostra ottimismo e forza con i suoi 8.356 milioni di sterline di fatturato (nel 2010 valeva 8.028 milioni di sterline). I prodotti che fanno da traino sono i cosmetici per il trucco e i profumi, cresciti rispettivamente dell’8,4% e del 4,5%. Tuttavia, non mancano neppure i segni negativi da imputare certamente alla congiuntura economica che non ha risparmiato nessun paese europeo, almeno sul fronte dei comportamenti d’acquisto da parte dei consumatori. Nel Regno Unito nel 2011 il volume dei prodotti per la cura della pelle e dei capelli è diminuito rispettivamente del 3,3% e dell’0,4%, facendo comunque registrare in entrambe le categorie una crescita in termini di valore (dell’1,9% per i prodotti per la cura della pelle, del 4,9% per quelli destinati alla cura e al benessere dei capelli). In pratica, anche nell’UK i consumatori, nonostante l’aumento dei prezzi, non rinunciano all’acquisto dei prodotti per la cura del proprio corpo, che tuttavia impiegano con parsimonia. Questo è molto evidente nei prodotti per l’igiene che sono cresciuti del3,4 in termini di valore, ma solo dello 0,5% in termini di volumi. Meno palese è la differenza tra volumi e valore nelle due categorie trainanti, cosmetici per il trucco e profumi, cresciti, questa volta in termini di volumi, rispettivamente del 5,1% e del 5,2%. A trainare le esportazioni ci pensa il beauty (trucchi e prodotti per la cura della pelle) che nel2011 ha raggiunto 1.113,1 milioni di sterline (nel 2010 contava 997,4 milioni di sterline), poco meno di quanto valgono le importazioni capitanate sempre da questa categoria merceologica che nel 2011 valeva 1.240,4 milioni di sterline (1.222,0 milioni di sterline nel 2010). Complessivamente le esportazioni nel 2011 hanno raggiunto quota 2.982,4 milioni sterline, con uno share del 68,1% verso i Paesi Eu27 (l’Italia è al settimo posto con 112,1 milioni di sterline: nel 2010 erano 93,7 milioni di sterline) e dell’8,3% verso Asia & Oceania. Le importazioni, invece, che globalmente nel 2011 valevano 2.887,1 milioni di sterline (con uno share del 70,1% dai paesi Eu27 e del 10,4% da Asia & Oceania) hanno interessato l’Italia (che occupa il 5° posto, dopo Francia, Germania, Usa e Polonia) per 182,0 milioni si sterline (nel 2010 erano 174,8 milioni di sterline).
Spagna e tendenze
Quinto Paese europeo per volume di fatturato nel settore della cosmetica e della profumeria, fa sapere STANPA (l’Associazione nazionale delle aziende cosmetiche spagnole), la Spagna rappresenta approssimativamente il 12% del fatturato totale del settore all’interno dell’Unione Europea e il 6% del fatturato totale dell’UE degli Stati Uniti e del Giappone. Nel corso del 2011, il fatturato della profumeria e della cosmesi spagnola ha raggiunto i 4.407 milioni di Euro. Rispetto ai prodotti, quelli per la cura della pelle hanno toccato nel 2011 un fatturato a prezzo di fabbrica di 1.143,6 milioni di Euro, il 26% del fatturato totale del settore. Profumi e fragranze (con 997,5 milioni di Euro che rappresenta il 22,2% del fatturato totale del settore) sono al secondo posto, seguiti dai prodotti per l’igiene e la cura della persona con 971,4 milioni di euro (22%) e dai prodotti per la cura dei capelli, con 943,8 milioni di euro (21,4%). In Spagna, la produzione si concentra a Madrid e in Catalogna, con un fatturato rispettivamente pari al 53% e al 25% sul fatturato totale della produzione spagnola. L’offerta del settore cosmetico e profumeria è caratterizzata da un alto grado di concentrazione: le prime dieci aziende del settore rappresentano il 58% del mercato. Nel 2010 il settore in Spagna ha assorbito 32.050 lavoratori in impiego diretto in 340 aziende. L’occupazione indiretta ha raggiunto la cifra di 7.600 lavoratori. Sul fronte delle esportazioni, i dati statistici mostrano una crescita costante, ad eccezione dell’anno 2009 nel quale sono stati più evidenti gli effetti della crisi mondiale del commercio internazionale. Dopo quest’anno di recessione le cifre per il 2011 permettono di stimare che le esportazioni spagnole di cosmetici e profumi supereranno i 2.340 milioni di Euro con una crescita stimata del 7% rispetto alle esportazioni dell’anno precedente. Le principali destinazioni continuano a essere l’Europa (65%), seguita da America (16%) e Asia (11%). Se in Europa poi l’UE assorbe oltre il 55% delle esportazioni di prodotti di bellezza spagnoli al mondo, nel 2011 la Germania si colloca al primo posto come il principale mercato di esportazione, seguito da Francia, Portogallo, Regno Unito, Stati Uniti, e Italia. Durante il 2011 i paesi con la più alta crescita nel volume delle esportazioni spagnole sono stati: Turchia che è cresciuta del 45,2%, Hong Kong (Cina) 35,6%, Germania 34,1% e Messico 23,1%. In linea con il 2012, l’“Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni”, le aziende spagnole puntano sui prodotti anti-aging per la cura del viso e del corpo e per i capelli, attraverso i cosiddetti prodotti multifunzionali (all-in-one), l’impiego di estratti naturali abbinati alla tecnologia e un’attenzione particolare agli effetti nocivi dei raggi solari, da cui la pelle deve proteggersi. Sul fronte all-in-one, Kuwago, per esempio, ha ideato un prodotto per la rasatura maschile che include gel rasatura, dopobarba, profumo e trattamento idratante per la pelle a base d’ingredienti naturali come avena sativa, bisabololo e mentolo. Grupo Tegor punta su diversi obiettivi (idratare, donare bellezza alla pelle e a allo stesso tempo curare e prevenire fastidiosi inestetismi come, per esempio, le smagliature), con un prodotto che contiene al suo interno un antiossidante naturale, l’ubichinone ed estratto di Sakè potenziato con vitamina C. Prodotti composti al 96% da ingredienti naturali, a base di argille, sono invece quelli che Clayspray propone per la cura del corpo e del cuoio capelluto. Per contrastare gli effetti nocivi dei raggi solari, sempre Grupo Tegor ha realizzato una crema per combattere l’invecchiamento della pelle e le macchie cutanee che ne minano la salute e la bellezza, grazie ai principi attivi come l’acido lattobionico, vitamina E, e vitamina B3 che potenziano la difesa dell’epidermide. Ainhoa, per combatte la disidratazione della pelle causata dell’eccessiva esposizione alla luce solare e le conseguenti macchie solari, ha messo a punto un prodotto a base di estratto di caviale, mentre Laurendor punta su estratto di avena, burro di karitè, olio di argan e aloe. Per le aziende spagnole natura e tecnologia sembra essere il binomio perfetto, meglio se unito alla tradizione. Ne è un esempio Casmara che ha preso spunto dalla medicina tradizionale tibetana, mentre Massada propone prodotti cosmetici multisensoriali, combinando tra loro acido ialuronico con gli esclusivi principi naturali come il Coenzima q10, l’olio di rosa mosqueta, ippocastano e ginseng, per idratare la pelle in maniera naturale. Clayspray ha creato un’emulsione di argilla in spray a base di acqua minerale batteriologicamente pura, a bassa mineralizzazione e senza conservanti, che migliora l’elasticità, l’umidità e la struttura della pelle, mentre Montibello una linea di creme per il viso con una nuova formula d’ingegneria cosmetica molecolare. Anche sulla cura dei capelli le aziende spagnole stanno investendo. Miriam Quevedo propone una linea a base di un principio biorigenerante ed energizzante, The Cosmetic Republic uno spray istantaneo per coprire le zone più rade del cuoio capelluto (100% naturale e composto da microfibre di keratina, vitamina B e vitamina H), ma anche trattamenti di alto valore tecnologico. Infine, se Yunsey offre al mercato una lacca ecologica senza gas, Montibello lancia una nuova colorazione per capelli, con una formula innovativa che aumenta il grado di permeabilità del capello senza alterarne la struttura.