Diverse le iniziative verdi da parte dell’industria cosmetica per affrontare l’impatto ambientale degli imballaggi. Le diverse aziende cosmetiche si stanno concentrando sulla riduzione dei materiali di imballaggio cambiando le strutture di design. La progettazione sostenibile è esemplificato da Sou, un marchio di massa recentemente lanciato da Natura Brasil. Prodotti da bagno e per la cura della pelle sono alloggiati in imballaggi flessibili, che hanno il 70% in meno di plastica rispetto contenitori rigidi di plastica dello stesso volume. Di conseguenza, la maggior parte dei cambiamenti nel packaging design sta portando solo a una diminuzione nei materiali di confezionamento. Questo non è così negativo, secondo l’OCSE, dato che l’imballaggio comprende più della metà di tutti i rifiuti domestici nei Paesi sviluppati. In alcuni casi, la riduzione del materiale di imballaggio può essere impressionante. Unilever, per esempio, all’inizio di quest’anno ha introdotto un nuova «compressa» per un certo numero di suoi marchi di deodorante. Le confezioni di deodorante sono circa un terzo più piccole, riducendo i costi di materiale di confezionamento, nonché i costi di trasporto. Tuttavia, ci sono molti casi in cui i vantaggi ecologici di minor materiale di imballaggio sono compensati dai maggiori volumi di vendita. Non è facile mettere in pratica quanto previsto dalla Direttiva 2004/12/CE sulla riduzione alla fonte degli imballaggi. Alcune marche di cosmetici stanno sperimentando materiali sostenibili come il bambù e il legno, ma gli imballaggi in plastica ancora prevalgono. Plastiche a base vegetale, devono ancora fare progressi nelle applicazioni cosmetiche. Un sistema a circuito chiuso in cui i rifiuti siano utilizzati come materie prime è considerata la «strada verde» da seguire per molte marche di cosmetici.