La texture del cosmetico è un fattore fondamentale che influenza direttamente la soddisfazione degli acquirenti, con conseguente impatto anche sull’efficacia del prodotto finito.
Le preferenze dei consumatori, spesso incentrate su texture e consistenze specifiche, rendono la misurazione della durezza essenziale per valutare l’allineamento di un prodotto alle aspettative.
La soddisfazione del cliente è strettamente correlata all’esperienza sensoriale e la mancata assonanza tra texture del prodotto e aspettative del consumatore può determinare insoddisfazione e una percezione negativa del brand.
Il ruolo della durezza
La durezza funge da indicatore chiave della qualità del prodotto, garantendo una consistenza uniforme, capace di offrire la sensazione desiderata e contribuire alla creazione di esperienze positive per l’utilizzatore.
Le sue misurazioni sono un riferimento cruciale anche per quanto riguarda il controllo della qualità della produzione. Sono infatti fondamentali per ottimizzare le formulazioni e ottenere la consistenza, la spalmabilità e l’adesione desiderate.
Il monitoraggio dei cambiamenti nella durezza dei cosmetici nel tempo funge da allarme tempestivo per potenziali problemi di stabilità.
Valutazioni regolari della durezza consentono l’identificazione proattiva degli inconvenienti che potrebbero compromettere le prestazioni del prodotto finito (ad esempio, la separazione o la degradazione degli ingredienti) e permettono l’attuazione di misure preventive.
Metodi convenzionali vs tecnica dell’impedenza meccanica
Il metodo più comune per misurare la durezza cosmetica è rappresentato dal test di resistenza alla penetrazione che sfrutta un analizzatore di struttura: viene calcolato lo stress che si ottiene dividendo il carico, quando la sonda viene inserita nella crema ad una data profondità e ad una certa velocità, per l’area della sezione trasversale della sonda.
Questa procedura utilizza un’apparecchiatura di prova compatta e facile da usare. La penetrazione di sonde nei preparati allestiti rappresenta, tuttavia, una limitazione alla misurazione continua.
Per superare gli svantaggi delle prove distruttive, è stata proposta una tecnica di rilevamento dell’impedenza elettromeccanica (EMI), che impiega un sensore piezoelettrico come test non distruttivo per valutare l’indurimento dei materiali.
Lo studio
Il presente lavoro, pubblicato su Applied Sciences, indaga l’applicazione della tecnologia di rilevamento dell’impedenza elettromeccanica (EMI) per valutare la durezza di creme cosmetiche.
Nello specifico, sono stati esplorati i diversi livelli di contenuto di cera nei preparati e stabilite le eventuali correlazioni tra i valori di durezza rilevati coi metodi convenzionali e quelli riscontrati mediante la tecnica EMI.
I dati raccolti hanno dimostrato una relazione positiva tra il contenuto di cere, i valori di durezza e l’entità dei picchi di risonanza EMI.
Le conclusioni
Lo studio soprariportato sottolinea una solida correlazione tra i parametri di durezza stabiliti e i segnali EMI, dimostrando il potenziale dei test non distruttivi per promuovere progressi nelle pratiche dell’industria cosmetica.
La relazione logaritmica tra durezza e segnali EMI ha evidenziato l’interazione tra durezza del materiale e proprietà elettromeccaniche.
I risultati forniscono preziose informazioni per l’ottimizzazione delle formulazioni cosmetiche, il controllo della qualità e il rilevamento precoce di eventuali problematiche di stabilità.
Lee J-C, Yoo D-H, Lee I-C, Estimating Hardness of Cosmetic Cream Using Electro-Mechanical Impedance Sensing Technique, Applied Sciences. 2024; 14(3):1110. https://doi.org/10.3390/app14031110