Tolleranza cutanea verso i filtri UV

SonnenschutzIl presente lavoro nasce dalla consapevolezza che una parte importante della valutazione della potenziale tossicità delle nanoparticelle per applicazioni specifiche dovrebbe essere il confronto diretto delle attività biologiche con quelle di materiali alternativi utilizzabili per la stessa applicazione. I filtri ultravioletti inorganici nanoparticellari, come l’ossido di zinco (ZnO), sono comunemente incorporati in creme solari trasparenti e formulazioni cosmetiche; tuttavia, sono state espresse preoccupazioni sui potenziali effetti indesiderati, nonostante la loro penetrazione cutanea trascurabile e gli inerenti vantaggi rispetto ai filtri UV organici. Per fornire indicazioni rilevanti, utili alla valutazione del potenziale pericolo con / senza UVA co-esposizione, nel lavoro sono stati confrontati citotossicità e profili di risposta del sistema immunitario del THP-1 cellule monocite umane alle nanoparticelle di ZnO (30 nm) rispetto a particelle di ZnO (200 nm) e cinque convenzionali filtri UV chimici organici – butylmethoxydibenzoylmethane (avobenzone), octyl methoxycinnamate, octylsalicylate, homosalate e 4 methylbenzilhydene canfora. La co-esposizione con UVA (6,7 J / cm2) non ha modificato i profili di citotossicità e le curve dose-risposta hanno mostrato che le ZnO NP erano meglio tollerate rispetto alle particelle piu grandi di ZnO. Sia i filtri UV organici sia il particolato aumentavano l’apoptosi a dosi simili, ma solo il particolato aumentava la generazione di specie reattive dell’ossigeno. L’interleuchina-8 (IL-8) di uscita veniva aumentata con tutte le particelle, avobenzone, homosalate e octylsalicylate; mentre il rilascio di IL-1β era aumentato solo nei macrofagi dopo esposizione con avobenzone e homosalate. In conclusione, gli effetti diretti causati nei monociti e nei macrofagi, a concentrazioni simili di entrambi i filtri UV organici e nano particelle di ZnO, indicano che la loro citotossicità intrinseca è simile. Con la loro penetrazione nella pelle inferiore, le nanoparticelle di ZnO sono tenute ad avere minore bioattività quando utilizzate nelle creme solari.
Nanotoxicology. 2016 Jul 19:1-10.

di Chiara Lacapra e Silvia Rum