TTIP e cosmetici

USA_EUROPAIn Europa, nei cosmetici, è vietato usare più di 1.328 sostanze considerate rischiose per la salute, negli Stati Uniti molte ma molte di meno.
Sono numeri che parlano chiaro: siamo distanti mille anni luce in questo settore, uno dei tanti coinvolti nelle trattative USA-UE in corso sul TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership, Trattato Transatlantico per il commercio e gli investimenti). Le dimensioni di questo patto, che ha l’obiettivo di standardizzare le regole per poter scambiare più merci e servizi, potrebbero essere enormi e la sicurezza di shampoo, dentifrici, trucchi e creme potrebbe andarci di mezzo, se non si dovesse puntare a una armonizzazione dei rispettivi standard.
In tante cose USA e UE sono troppo diversi per potersi uniformare. Quello delle sostanze non ammesse è solo il caso più eclatante.
Siamo più tutelati anche nell’etichettatura: in Europa le 26 fragranze considerate possibili allergeni devono essere indicate nella lista degli ingredienti, cosa che invece non accade negli States. Poi c’è la cautela maggiore su certe sostanze rischiose, come per esempio gli interferenti endocrini, capaci di alterare il sistema ormonale. L’Unione Europea, quantomeno, sta dando una stretta su queste sostanze, mettendole al bando dai cosmetici; gli Stati Uniti sembrano invece non avere interesse per questo tema.
Insomma, in UE tanti passi avanti sulla sicurezza li stiamo facendo: non sarebbe ammissibile che, con il TTIP, si facessero entrare prodotti che non rispettano le nostre regole, vanificando i progressi fatti fino a ora. La Commissione UE rassicura: i nostri standard non verranno scalfiti. Ma la verità, per ora, è che i testi su cui si negozia sono segreti. L’unica cosa che sappiamo con certezza, invece, è che le imprese fanno pressioni: è di recente pubblicazione una lettera all’Ue dell’associazione di produttori Cosmetics Europe che, vista l’«opportunità unica» per il mercato, chiede di «rinforzare» il team di negoziatori con esperti della sua industria.