La pianta della resurrezione (Haberlea rhodopensis, Gesneriaceae) è in grado di sintetizzare fisiologicamente molecole che le permettono di sopravvivere allo stress da siccità. Questi composti consentono alla pianta di «risorgere» da uno stato di completo essiccamento. Alla luce di queste osservazioni, una recente ricerca condotta da un’azienda cosmetica svizzera ha permesso di caratterizzare il contenuto dell’estratto di questa pianta: esso è risultato molto ricco, tra le altre molecole, di un glucoside caffeoil feniletanolico, definito come «miconoside»; si tratta di una molecola estremamente abbondante nella pianta con un potenziale ruolo nella sopravvivenza in caso di stress idrico. In seguito a stress ossidativo indotto da perossido, fibroblasti dermici umani normali trattati con l’estratto di Haberlea hanno mostrato un aumento significativo dei livelli di espressione dei trascritti mRNA codificanti per il collagene VI (+822%), il collagene XVI (+928%) e l’elastina (+144%), misurati mediante RT-qPCR. Tali effetti misurati sulla regolazione dell’espressione genica erano superiori a quelli ottenuti in seguito al trattamento con acido retinoico e retinolo, utilizzati come sostanze antiossidanti di riferimento. Quando utilizzato al 3% su campioni bioptici di cute umana, l’estratto di Haberlea dimostrava un effetto protettivo contro l’ossidazione del derma indotta da UV nel 100% dei casi (P <0.01), come evidenziato da osservazioni immunoistochimiche. Una formulazione in crema al 3% dell’estratto di Haberlea testata su volontari umani (n = 20) rispetto al un placebo ha infine dimostrato di aumentare l’elasticità e la luminosità della pelle, rispettivamente di tre (p <0,0002) e 4 volte (P <0,05) rispetto al placebo, dopo solo 15 giorni di trattamento, con un effetto prolungato dopo 30 e 60 giorni di trattamento. L’estratto di Haberlea, particolarmente ricco del glucoside miconoside, ha dimostrato di possedere notevoli proprietà antiossidanti e benefiche sulla sintesi proteica della matrice extracellulare. Tale composto può essere quindi un potenziale candidato per un trattamento anti-età, finalizzato alla protezione dallo stress ossidativo e all’aumento dell’elasticità e della luminosità della pelle.
Dell’Acqua e Schweikert, 2012. International Journal of Cosmetic Science, 34: 132-139.
di L.Galetto