Lo studio indaga l’applicazione di diverse concentrazioni di fenoli (recuperate dalle acque reflue dei frantoi) come filtri UV nei cosmetici. Gli autori hanno acquisito gli spettri (220-400 nm) associati a diverse concentrazioni (da 0 a 15 mg/litro) di composti fenolici, accoppiati con vari filtri solari standard (TiO2, 3-benzofenone, OC-PABA, octocrilene).

In questo modo i ricercatori hanno ottenuto dei nuovi filtri solari, dei quali hanno calcolato il fattore di protezione solare (SPF) in vitro.

In entrambe le regioni UVB e UVA l’assorbimento dei filtri UV sintetici è aumentato in funzione della concentrazione dei fenoli; la relazione tra l’incremento del SPF e la concentrazione dei fenoli era lineare.

I rapporti numerici registrati potrebbero essere utilizzati per stimare la quantità di fenoli da addizionare per raggiungere un SPF desiderato, riducendo così la percentuale di composti sintetici nel prodotto finale. Infine, gli autori hanno sperimentato con successo l’incorporazione dei fenoli in particelle di silice e/o liposomi.

In conclusione i risultati dello studio rivelano la possibilità di utilizzare i sottoprodotti di scarto dei frantoi come fonte di fenoli per lo sviluppo di creme solari.
Galanakis et al., 2018. Industrial Crops and Products, 111: 30-37.

di A. Bulgarelli