INGE S.p.A., azienda di Garbagnate Milanese che dal 1957 produce packaging primario in materiale plastico per l’industria cosmetica e per molti altri settori, ha deciso di utilizzare per alcune produzioni un innovativo biopolimero: si chiama Ingeo PLA ed è stato messo a punto dalla statunitense NatureWorks attraverso una tecnologia brevettata di polimerizzazione dell’acido lattico derivante dalla fermentazione degli zuccheri di piante quali, per esempio, il mais e la barbabietola. È biocompostabile, è prodotto con l’uso del 50% in meno di energia non rinnovabile rispetto ai polimeri tradizionali e con la produzione del 60% in meno di gas a effetto serra. Questo innovativo biopolimero si presenta come un materiale assolutamente trasparente e può essere lavorato come una qualsiasi plastica tradizionale. Inoltre, grazie a un processo di «vetrificazione», ovvero con l’aggiunta di una certa quantità di silicati e sali minerali, Ingeo PLA funge da barriera all’azione dell’ossigeno, ed è quindi utilizzabile per il confezionamento di sostanze che devono conservare a lungo le proprie caratteristiche.
L’albero della Bellezza fiorisce con la decima edizione dell’evento di Kosmetica
Oltre trecento persone hanno preso parte al convegno di Kosmetica, che martedì 17 giugno 2025 ha festeggiato i suoi primi dieci anni. Sul palco...