Una strategia per la tossicità a dosi ripetute

La tossicità a dosi ripetute è uno dei rischi chimici ancora difficili da verificare con i test alternativi oggi validati. Recentemente la rivista Regulatory Toxicology and Pharmacology ha riportato uno studio che presenta gli sfrozi effettuati dalla European Partnership for Alternative Approaches to Animal Testing (EPAA) per sviluppare nuovi approcci per predire questa tossicità sistemica. Lo studio in particolare riporta gli esiti del ‘Blue Sky Workshop’ durante il quale si sono cercate idee strategiche per migliorare l’applicabilità, l’implementazione e l’accettazione dei moderni metodi animal-free in campo tossicità a dosi ripetute.

Il workshop ha concluso che i progressi fatti sin qui sono buoni: questi si sono avvantaggiati delle conoscenze tossicologiche già esistenti in termini di AOP (Adverse Outcome Pathway), read-across workflow e limiti di tossicità. Questi approcci possono poi essere supportati dal metodo NAMs (New Approach Methodologies), basato sulle moderne tecnologie molecolari e sui metodi computazionali.

Il Workshop ha altresì sottolineato che occorre sviluppare, standardizzare e armonizzare il metodo NAMs per la tossicità umana. Da un punto di vista diverso, occorre anche ripensare la legislazione chimica per poter abbandonare in tempi brevi i test animali. Insomma, a cambiare devono essere più fattori, non solo di carattere tecnico-scientifico. Per favorire questo processo, sono essenziali, le pratiche dei casi studio e dello scambio dei dati.

 

CatherineMahony et al. New ideas for non-animal approaches to predict repeated-dose systemic toxicity: Report from an EPAA Blue Sky Workshop. Regulatory Toxicology and Pharmacology, volume 114. Luglio 2020, 104668. Doi: https://doi.org/10.1016/j.yrtph.2020.104668