Nanoparticelle lipidiche solide come agenti fotoprotettivi

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Partendo dal presupposto che l’effetto delle radiazioni UV sulla pelle può causare danni acuti o cronici alla cute e che nuovi sistemi di somministrazione di molecole attive sono diventati popolari negli ultimi vent’anni a causa dei loro vantaggi rispetto alle forme di dosaggio convenzionali, sono state sviluppate come nuovi carrier, rispetto ai sistemi portanti convenzionali come liposomi ed emulsioni, le nanoparticelle lipidiche solide (SLN).

Gli SLN sono stati scelti come vettore per la formulazione grazie alla loro capacità di proteggere le particelle di «farmaco» labile, la capacità di rilasciarlo in modo controllato e la proprietà occlusiva.

L’attuale revisione rappresenta un tentativo di concentrarsi sulle caratteristiche delle nanoparticelle lipidiche solide, i metodi per la loro preparazione e le loro applicazioni cosmetiche insieme ad alcune prospettive future dei sistemi di rilascio delle nanotecnologie.

Il lavoro presenta anche una revisione della letteratura corrente sulle nanoparticelle lipidiche solide (SLN), come raggiungimento di una migliore fotoprotezione nei filtri solari.

Gli svantaggi dei filtri solari convenzionali, infatti, possono essere superati mediante l’incorporazione di nanoparticelle lipidiche solide. Confrontando i sistemi lipidici con i prodotti cosmetici tradizionali, l’occlusione può essere ottenuta senza l’uso di paraffina e altri oli grassi, e il film formato dalle nanoparticelle lipidiche risulta essere liscio, rispetto ai film inflessibili formati dalla paraffina.

Approcci più recenti possono portare a risultati ancora migliori, mostrando anche un’eccellente attività di blocco UV e una migliore fotoprotezione.

J Cosmet Dermatol. 2019 Feb;18(1):315-321.

di C. Lacapra e S. Rum