Paglieri presenta il suo nuovo programma di sviluppo e nomina un nuovo Cda

Paglieri presenta il suo nuovo programma di sviluppo e nomina un nuovo Cda

Paglieri presenta il suo nuovo programma di sviluppo e nomina un nuovo CdaPaglieri ha presentato “Future Vision”, il piano di sviluppo strategico e sostenibile focalizzato sui mercati esteri con il quale l’azienda intende raddoppiare il proprio fatturato.

L’azienda, nata nel 1876 ad Alessandria grazie a Lodovico Paglieri, è rinomata per marchi quali Felce Azzurra e per essere stata tra le prime a portare il concetto di “gourmand” in profumeria attraverso la produzione di creme corpo e profumi commercializzati con i marchi Aquolina e Pink Sugar.

Negli anni, Paglieri ha continuato il proprio percorso sviluppando nuovi marchi per esigenze specifiche, sia nell’ambito dei prodotti per la cura del corpo sia nel settore dedicato alla casa e al bucato.

Il nuovo Cda di Paglieri

Il progetto ha preso forma a seguito del cambio di azionariato perfezionato la scorsa estate, che ha visto la nomina del nuovo C.d.a. composto dai CEO Debora Paglieri, Fabio Rossello e Lodovico Paglieri, oltre che da Aldo Paglieri, presidente non esecutivo, e Ginevra Rossello Paglieri, in qualitĂ  di board director: un cambiamento che consente ora al gruppo di contare su una catena decisionale piĂą snella e su una maggiore unitĂ  di intenti.

“Future Vision” nasce anche in seguito all’analisi dei punti di forza e di debolezza della storica azienda. «Siamo partiti dalla nostra storia, dall’expertise unica nel profumo e dalla costante attenzione alla sostenibilità per disegnare il futuro della nostra azienda», spiega Debora Paglieri in un comunicato. «Siamo costantemente alla ricerca del miglioramento per essere un esempio vincente per il mercato. Avvertiamo un forte senso di responsabilità verso i nostri stakeholder, a partire dai nostri collaboratori, e Future Vision vuole essere proprio un atto di impegno nel loro confronti».

Il nuovo progetto di sviluppo di Paglieri

Il progetto si basa su quattro pilastri – governance e valori, cultura, sviluppo e innovazione – e prevede un cambiamento culturale e operativo che mira ad arrivare a raddoppiare il fatturato dell’azienda (le cui previsioni per il 2022 si attestano a circa 175 milioni di euro, +13%) tramite novità ed investimenti, migliorando la marginalità per reinvestire in nuovi progetti e permettendo così la crescita e il rafforzamento nei mercati esteri.

Il Gruppo guarderebbe infatti con interesse a un’acquisizione in Europa per aumentare la capacità produttiva nei propri mercati di riferimento e accelerare la crescita internazionale.

“Future Vision”

La visione includerebbe poi diverse assunzioni (almeno dieci nuove persone nel 2023, tra cui figure apicali in nuove aree dedicate all’innovazione, alla sostenibilità e al benessere) e nuove iniziative di welfare aziendale e corporate well-being, così come un programma di attività di responsabilità sociale.

Inoltre, nel 2023 la società destinerà circa 10 milioni di euro all’ammodernamento degli spazi dello stabilimento, degli impianti, dei processi e dei prodotti.

In particolare, si prevede l’installazione di quasi 1 megawatt di pannelli fotovoltaici sul tetto dello stabilimento e l’installazione di un macchinario automatizzato per la realizzazione di pre-forme che permettano di evitare il soffiaggio dei flaconi per ammorbidenti e detersivi e di ridurre i volumi di plastica acquistata da terze parti.

L’investimento di Paglieri

L’investimento è parte di un più ampio progetto di internalizzazione della filiera, reso possibile anche grazie a uno stanziamento iniziale di oltre 6 milioni di euro in chiave Industria 4.0, che garantirà un totale controllo della qualità dei processi e dei prodotti.

«Vogliamo consolidare la nostra presenza sui mercati e sul territorio operando con strategie di lungo termine», ha aggiunto l’altro CEO, Fabio Rossello. «La progettazione di tutti gli elementi presenti nei nostri prodotti è per il 100% made in Alessandria, in gran parte realizzati nello storico stabilimento di Spinetta Marengo, dove ogni anno produciamo circa 100 milioni di pezzi che esportiamo in 50 Paesi del mondo».