Aloe Vera: caratteristiche e proprietà cosmetiche

aloesVi sono numerosi riscontri clinici della sua efficacia e un suo sempre crescente uso professionale in ospedali e centri anti-ustione, oltre all’utilizzo che ne fanno dermatologi e cosmetologi, medici, naturopati, per i loro pazienti. Attualmente si conoscono, almeno 600 piante del genere Aloe, che appartengono alla famiglia delle Lilliacee. La meglio studiata è l’Aloe Barbadensis Miller o Aloe Vera. Si tratta di piante fanerogame o angiosperme, piante grasse o succulenti, le quali presentano lunghe e numerose (15-30) foglie a rosetta lanceolate, acute, grandi (50 per 20 cm) e spesse fino ad 5 cm, rivestite da un’epidermide coriacea, fortemente cuticulizzata, talora dentellate e spinose ai bordi, che tendono a gonfiarsi e sgonfiarsi per resistere a periodi anche assai lunghi di siccità. In generale, sono piante xerofite che hanno la capacità di non perdere l’acqua né dagli stomi, né da eventuali ferite grazie a uno speciale gel auto-sigillante. Gli effetti benefici dell’Aloe sono conosciute fin dall’antichità e menzionate in innumerevoli testi storici, tra cui il Papiro di Ebers in cui viene chiamata “Pianta dell’Immortalità”, “Pianta del Miracolo” o il “Guaritore Naturale”. È considerevole il fatto che gli usi antichi di questa pianta, estetici e curativi, sono gli stessi di oggi: tutti gli studi e le ricerche moderne non hanno fatto altro che confermare la validità di quello che più di 5.000 anni fa già si metteva in pratica. Il fatto che l’uso dell’Aloe Vera non si sia diffuso come era lecito aspettarsi, è dipeso dal fatto che non si conoscevano adeguati sistemi per una razionale e sicura conservazione dell’estratto della pianta, problema che oggi è stato superato. Di conseguenza, molti consumatori e scienziati stanno ritornando a prendere in considerazione le più tradizionali e naturali terapie che per molto tempo sono state ignorate.

Prodotti naturali dall’Aloe e i loro componenti chimici
Le proprietà prodigiose sono da ricercare nei suoi innumerevoli principi attivi e componenti nutrizionali. Questa pianta è, infatti, considerata una sorta di farmacia naturale costituita da un ampio ventaglio di composti, i ricercatori ne contano più di 150 componenti attivi, raggruppabili, per facilità di studio, in tre grandi gruppi: la numerosa famiglia degli antrachinoni (acido aloetico e cinnanico, aloemodina ecc.) e sostanze fenoliche che svolgono importanti funzioni: antitumorali, analgesica, antimicrobica e antinfiammatoria; la ricca famiglia costituita da polisaccaridi (come i mucopolisaccaridi e gli acemannani) con proprietà di immuno-modulazione; molecole di importanza nutrizionale come enzimi, aminoacidi, vitamine, minerali ecc. Le foglie sono la fonte di quattro principali prodotti terapeutici e estetici. I due primi prodotti molto diffusi e conosciuti, ma molto diversi nella composizione chimica e nelle proprietà terapeutiche: l’Aloe succo e l’Aloe gel. A questi, si aggiungono altri due prodotti: l’Estratto totale di Aloe e il prodotto epidermico dell’Aloe. L’Aloe succo si ottiene dai tubuli periciclici posti nella parte più prossimale della foglia, subito sotto l’epidermide fogliare. I tubuli sono costituiti da cellule specializzate pericicliche in grado di sintetizzare un succo ricco di antrachinone (30%), il componente essenziale, e di glicoproteine come aloctina A e aloctina B, di lectine, sostanze simili alle giberelline, di essenze in piccole quantità che danno all’Aloe l’odore caratteristico ecc. L’Aloe gel è secreto dalle cellule parenchimatiche localizzate nella struttura parenchimatosa centrale della foglie. Questo prodotto è privo di antrachinoni, ma contiene una grande quantità di acqua, polisaccaridi, enzimi, fattori di crescita (fitormoni), acidi organici. L’Aloe gel è una sostanza mucillaginosa (30%) che contiene differenti glucidi: mucopolisaccaridi, acemannani, tannini, steroli, arbinosio, galattosio. L’estratto totale di Aloe si ricava dalla foglia intera, ed è un preparato che contiene, oltre ai componenti ad azione lassativa (aloine) e la mucillagine, anche composti ad azione analgesica, antiflogistica immunostimolante (aloctine, colesterolo, campesterolo, sitosterolo, acemannano, lectine ecc.) e antisettica (lupeolo, acido salicilico, fenolo ecc.). Il prodotto epidermico dell’Aloe considerato da diversi studi in letteratura, il vero toccasana naturali applicato in campo farmacocosmetico e biomedico, costituito da tutti i costituenti caratteristici dell’Aloe riscontrati anche negli altri prodotti. Come ci dice il nome, si ottiene dalla parte più esterna dell’epidermide fogliare. A parte, bisogna ricordare altri due prodotti, che pur non avendo niente in comune con i quattro prodotti sopra citati, sono considerati i purificanti e tonificanti dei sensi e del corpo: legno di Aloe e la radice di Aloe. Il primo, è anche detto “Aloe della Bibbia” è un legno profumato che si ottiene da una pianta completamente diversa che un tempo si usava come incenso; dalla seconda, nota come Unicorn Root (Chamaelirium luteum: pianta erbacea perenne diffusa negli USA), si ricava una preparazione utilizzata come tonico amaro. Comunque l’Aloe, indipendentemente dai suoi prodotti, costituisce la base di molte preparazioni cosmetiche e farmaceutiche. 1-2aloe

Principali componenti chimici e proprietà terapeutiche
L’antrachinone è il componente essenziale che caratterizza l’Aloe Succo dagli altri prodotti che si ottengono dell’Aloe. Infatti, nell’Aloe Succo si riscontrano 12 diversi antrachinoni. Questi appartengono alla famiglia dei chinoni (C6H4O2), pigmenti colorati presenti in molte piante, e in particolare nelle Aloe, che contribuiscono essenzialmente, insieme ad altri pigmenti, alla colorazione di tessuti vegetali come le foglie, corteccia, radici. In particolare, gli antrachinoni sono composti aromatici con molecola planare, costituiti da un nucleo centrale, l’antracene (C14H10), composto idrocarburico policiclico aromatico (IPA) solido, costituito da tre anelli benzenici condensati, anch’essa caratterizzata da una struttura molecolare lineare. Gli antrachinoni di solito si trovano sotto forma di glicosidi, come l’aloina (aloina A e aloina B). L’aloina detta anche barbaloina, è un C-glucoside dell’emodina (antrone) dell’Aloe, cioè uno zucchero dell’emodina dell’Aloe. I chimici l’hanno descritta come un misto di due diasteromeri, l’aloina A e l’aloina B, che si interconvertono attraverso la forma antranolica (fig. 1). Infatti, gli antrochinoni presenti nel succo amaro bruno-giallastro dell’Aloe è molto lassativo, questi viaggiano fino all’intestino crasso dove vengono trasformati dalla microflora nei rispettivi agliconi (antroni) che sono i veri principi attivi di questi composti. Perché questi composti abbiamo un effetto purgante devono essere ingeriti in grande quantità come glicosidi e trasformati in angliconi, e deve essere presente bile nell’intestino in cui deve presentarsi una flora intestinale attiva. L’aloina e l’antrachinone oltre ad avere un effetto sull’attivazione della peristalsi intestinale favorendo la secrezione di elettroliti e acqua, hanno un attività antineoplastico e antivirale (herpes simplex di tipo 1 e 2). In generale, l’aloina garantisce un eccellente effetto rigenerante per tutto l’organismo. Il suo impiego quotidiano e costante mantiene in salute il sistema digestivo garantendoci un’ottima sensazione di benessere. I glucidi (CH2O)n sono composti chimici che hanno un rapporto idrogeno/ossigeno simile a quelli dell’acqua. Sono i più importanti e veloci fornitori di energia biochimica, infatti sono le maggiori molecole di riserva energetica della maggior parte degli esseri viventi. I principali glucidi presenti nell’Aloe che esplicano la maggior parte delle funzioni terapeutiche (tab.1) sono i polisaccaridi contenuti sotto forma di omopolisaccaridi e mucopolisaccaridi. I polisaccaridi sono costituiti da un gran numero di monosaccaridi (CnHnO)n legati insieme per formare molecole enormi e complesse. Il loro peso molecolare è molto variabile, può variare da decine di migliaia a valori che superano il milione di dalton (1 dalton= 1 uma= 1,660*10-24 Kg), come risulta infatti variabile, o meglio, impossibile fissare una formula chimica, proprio a causa del numero enorme di atomi di cui questi sono costituiti. Gli omopolisaccaridi sono polisaccaridi costituiti da uno stesso monosaccaride ripetuto più volte. Gli omopolisaccaridi dell’Aloe sono l’amido e la cellulosa. L’amido costituito dall’unione di migliaia unità di glucosio. Si distinguono due forme di amido: l’amilosio, una forma non ramificata (costituisce il 30% in peso) è costituito da residui di glucosio legati con legami α-1,4-glicosidici (fig. 2 a); l’aminopectina, (costituisce il 70% del peso) è formata da una struttura elicoidale di maltosi caratterizzata da un legame α-1,6-glicosidico ogni 30 legami α-1,4-glicosidici (fig. 2 b). L’amido è un polimero si trova in tutte le strutture vegetali dell’Aloe, ma soprattutto le foglie ne sono ricche, il che favorisce che il gel di Aloe ne è fortemente ricco da fungere da riserva di polisaccaridi in grado di penetrare nella cute umana nutrendola intensamente. La cellulosa è un polimero non ramificato di residui di glucosio legati da legami β-1,4,glicosidici (fig. 3). La sua presenza nell’Aloe succo sembra rivestire una fondamentale importanza nella rigenerazione e nutrione del corpo e della epidermide. Ma senz’altro, fra i vari glucidi importanti riscontrati nell’Aloe gel, i mucopolisaccaridi, detti anche proteoglicani, si presentano in grande quantità e rivestono un enorme funzione. I mucopolisaccaridi sono caratteristici polisaccaridi che si riscontrano normalmente in ogni cellula del nostro corpo e che il nostro organismo è in grado di fabbricarli solo nei primi dieci anni della nostra vita. Il mucopolisaccaride è una macromolecola composta da un asse proteico (core) a cui sono unite covalentemente lunghe catene di disaccaridi o glicosamminoglicani (GAG) (fig. 4). I mucopolisaccaridi si possono trovare secreti nella matrice extracellulare e nelle membrane plasmatiche. In quest’ultime, i mucopolisaccaridi si trovano come proteine integrali di membrana, in cui i GAG si trovano legati covalentemente al dominio ammino-terminale del nucleo proteico sul lato extracellulare della membrana dove interagiscono con leganti extracellulari e modulano l’interazione con i recettori specifici di membrana. A livello della matrice extracellulare i GAG dei mucopolisaccaridi si trovano legati non covalentemente e in gran numero a una singola molecola di acido ialuronico. Intercalate a queste enormi aggregati proteoglicanici con lo ialurato nella matrice si trovano proteine fibrose come il collagene, la fibronectina e l’elastina che formano una complicata rete in grado di conferire resistenza meccanica alla matrice stessa. I mucopolisaccaridi sono i costituenti che conferiscono turgore alla pelle, hanno la capacità di legare grosse quantità di acqua e di gonfiarsi, formando una sorta di gel che va a riempire gli spazi liberi della matrice del derma, garantendo compattezza e distensione all’epidermide. I mucopolisaccaridi sono di notevole importanza in relazione alla presenza di un mucopolisaccaride specifico, l’acemannano.3-4aloe

L’attività dell’acemannano
L’acemannano è stato recentemente isolato da un gruppo di ricercatori della Carrinton Laboratories, USA. L’acemannano è un polisaccaride complesso, il quale consta di una lunga catena- composta da sequenze di mannosio-β-legati e di glucosio (il mannosio è presente in quantità dominanti sul glucosio) interdispersi con gruppi di acetile. Si tratta di una molecola estremamente stabile grazie ai legami β che caratterizzano la struttura. L’acemannano interagisce con il sistema immunitario agendo in quantità di immunomodulatore e immuno-stimolatore, ovvero stimola le funzioni delle cellule del sistema immunitario (macrofagi e globuli bianchi, in generale, in grado di distruggere tutti i corpi estranei che entrano in contatto col nostro organismo: batteri, virus, tossine ecc.), la sintesi di citochine, di interleuchine e di una vasta varietà di potenziali utilizzi nel trattamento delle malattie dell’uomo e degli animali. Inoltre, l’acemannano ha mostrato anche una significativa attività antivirale che lo rende potenzialmente utile anche nel trattamento delle malattie infettive. L’acemannano, così come altri carboidrati complessi, ha una spiccata capacità di promuovere la crescita di nuovo tessuto, non solo in soggetti in cui tale funzione risulta compromessa ma anche in soggetti sani, essenzialmente per uso cosmetico, per la cura e la bellezza del corpo. Tale effetto, è attribuito al rilascio di “avrochine” da parte dei macrofagi tissutali. I macrofagi infatti, sono noti per il ruolo chiave che giocano nei fisiologici meccanismi di crescita tissutale. Il risultati di una difettosa funzionalità dei macrofagi si traduce in un ritardo del processo ricostruttivo così come una stimolazione dei macrofagi porta una accelerata ricostruzione tissutale. Lo studio tramite l’utilizzo di inibitore locali suggerisce come l’attività di acemannano sia in primis tradotta nel rilascio a livello locale di TNF-α e possibilmente anche di ossido nitrico. Dunque, le preparazioni a base di Aloe-acemannano risultano potenzialmente molto importanti nel contesto dei prodotti ad azione riparatrice tissutale. Studi clinici hanno dimostrato quanto l’acemannano possa accelerare la ricostruzione tissutale nel trattamento delle piaghe da decubito, e nelle ulcere da stasi venosa in pazienti umani, oltre che per mantenere l’epidermide in un continuo stato fisiologico. Basti pensare che l’Aloe gel è stato usato per anni nel trattamento delle scottature (termiche o da sole) e in altre affezioni cutanee questo spiega la sua presenza in unguenti, creme, lozioni e altri preparati per uso dermatologico (tab. 1). L’attività cicatrizzante dell’Aloe è molto variabile e questa variabilità è stata attribuita ai cambiamenti che si hanno nella composizione chimica del gel durante lo sviluppo della pianta, durante le operazioni di raccolta e di preparazione del prodotto. L’Aloe gel è molto più attivo allo stato fresco, questa variabilità sembra dovuta anche all’instabilità dei suoi componenti attivi, acemannano e glucosidi antrachinonici. Tutti gli effetti dell’acemannano apparentemente lontani e non relazionabili tra loro, in realtà, sono le espressioni di un unico processo che avviene a livello della membrana cellulare. Questo mucopolisaccaride interagisce con tutte le membrane cellulari incrementando la fluidità e la permeabilità delle membrane cellulari così che le tossine prodotte all’interno della cellula possano fuoriuscire molto rapidamente a i nutrienti possano, al contrario entrare facilmente. In questo modo, dunque si registra un miglioramento delle capacità metaboliche di tutte le cellule dell’organismo e un netto aumento dell’energia prodotta. In più l’acemannano normalizza l’assorbimento dei nutrienti e incrementa la tolleranza agli allergeni; rinforza il sistema immunitario mantenendolo sotto controllo e, impedendo che questi possa esplicare le sue funzioni senza distrazioni inutili. Il nostro stile di vita porta dei seri problemi al nostro organismo il quale fa fatica a mantenere sotto controllo i processi metabolici, rigenerativi e detossinanti in virtù degli stimoli negativi esterni. È importante investire sulla propria salute, seguire una dieta appropriata, usare dei prodotti per la cura, la bellezza e il benessere del corpo, e adeguarsi a uno stile di vita che rispetti i ritmi biologici della macchina perfetta che è il nostro organismo. Questo si attua contrastando i germi patogeni e tutti i fattori esogeni dannosi per il nostro organismo, mantenendo un buono stato di pulizia dell’intestino, incrementando il metabolismo cellulare, impiegando degli agenti antiossidanti per combattere l’eccedenza di radicali liberi, e stimolando direttamente le cellule del sistema immunitario. Tutti questi meccanismi insieme ci vengono offerti contemporaneamente dal potere curativo del succo e gel di Aloe. L’acido salicilico (C7H6O3) è un altro costituente importante presente nell’Aloe gel contenuto in piccole quantità insieme ad altri componenti (emodina, emolinfa e barbaloina) che sono comunque convertiti in acido salicilico. L’acido salicilico è un acido carbossilico incolore cristallino, sintetizzato mediante il metodo Kolbe. Il suo gruppo carbossilico carbossilico (- COOH) reagisce facilmente con gli alcoli per produrre esteri. L’estere con il metanolo è il salicilato di metile (o metilsalicilato), componente essenziale della gaultheria. Per aggiunta del gruppo funzionale acetile, in reazione alla terminazione alcolica – OH, forma l’acido acetilsalicilico, altresì noto come Aspirina. Le proprietà curative dell’acido salicilico erano note fin dall’antichità, tant’è che la sostanza veniva estratta dalla pianta del salice, da cui deriva il nome.

Caratteristiche dell’acido salicilico
L’acido salicilico agisce come cheratinolitico agendo selettivamente sulla cheratina presente nelle cellule dello strato corneo della cute. Questo acido viene utilizzato per trattamenti medio profondi con effetti circoscritti a livello dell’epidermide sulla quale si ottengono un rapido assottigliamento dello strato corneo e un forte aumento del turnover cellulare degli strati sottostanti. Questi risulta il componente essenziale di alcuni prodotti per il trattamento della pelle e in particolare cura acne, keratisis pilaris e verruche. Può essere usato anche in casi di psoriasi al fine di eliminare la desquamazione e agevolare quindi il trattamento topico. L’acido salicilico viene identificato come fitormone vegetale, ovvero ormone che stimola la respirazione cianuro-resistente (ossidasi alternativa). La sua attivazione comporta la produzione di calore che libera sostanze volatili quali indoli e/o poliammine per l’impollinazione entomifila; inoltre è responsabile della resistenza a fitopatogeni inducendo la produzione di enzimi della famiglia delle patogenasi (PRP) che determinano la resistenza sistemica acquisita (SAR). Gli amminoacidi sono le unità strutturali primarie delle proteine, ovvero li possiamo paragonare a dei veri e propri mattoni, che uniti da uno specifico legame detto “legame peptidico” (-CONH-), formano una lunga sequenza che dà origine alle proteine. In natura si conoscono 20 amminoacidi diversi, che vengono classificati in amminoacidi essenziali (ovvero gli amminoacidi che l’organismo umano non riesce a sintetizzare in quantità sufficiente a far fronte ai propri bisogni) e amminoacidi non essenziali (al contrario sono tutti gli amminoacidi che l’organismo riesce a sintetizzare a partire dalla metionina e dalla fenilalanina) in base alle proprie proprietà biochimiche e nutritive. L’Aloe presenta 7 su 8 amminoacidi essenziali (isoleucina, leucina, lisina, metionina, fenilalanina, treonina, valina) e 11 su 14 amminoacidi non essenziali (acido aspartico, acido glutammico, alanina, cistina, arginina, glicina, istidina, idrossiprolina, prolina, serina, tirosina).

Tabella 1
Tabella 1

Le vitamine
Le vitamine presenti nell’Aloe sono la vitamina A, la vitamina C, la vitamina E, l’acido folico, le vitamine del gruppo B, la colina. Lo loro attività è protetta dalla presenza degli amminoacidi contenuti nell’Aloe. Le vitamine A, C, E agiscono come antiossidanti, quindi proteggono la cellula dell’azione tossica e dannosa dei radicali liberi, i quali alterano i fisiologici processi metabolicocellulari, causando gravi danni alla struttura del DNA. La colina è un componente essenziale dell’acetilcolina, un neurotrasmettitore necessario per il trasporto molecolare e degli impulsi nervosi lungo le fibre nervose. L’acido folico, detta anche vitamina antianemica, dal momento che interviene nella formazione dei globuli rossi. Un altra importante funzione attribuita a questa vitamina sono i processi della sintesi proteica. La vitamina del gruppo B sono le cosiddette di vitamine “donatrici della vita”, ovvero intervengono in numerosi processi vitali: favoriscono crescita cellulare, attività neuronali, produzione di energia, regolazione del metabolismo in toto, sintesi proteica, attivazione del sistema immunitario, sintesi e proliferazione del sistema osseo. I minerali contenuti nell’Aloe sono il calcio (fattore essenziale per il metabolismo osseo, per le funzioni muscolari e cardiache); magnesio (estremamente importante per tutti i processi biochimici, quali sintesi proteica e sintesi degli acidi nucleici. Questo minerale è fondamentale anche è un antiossidante naturale, infatti ripara e protegge le cellule dall’attacco dei radicali liberi): sodio (interviene in molteplici processi enzimatici, nel sostentamento delle funzioni del sistema nervoso e delle funzioni delle funzioni cardiache); cromo (fa parte dei minerali che nell’Aloe è presente in traccia, ma che è indispensabile per regolare i livelli di zucchero nel sangue, promuovendo la produzione dell’insulina da parte del pancreas); ferro (fa parte dei minerali che nell’Aloe è presente in traccia. È importante per le sue funzioni antianemiche e per favorire un incremento dei livelli energetici dell’organismo): manganese (fa parte dei minerali che nell’Aloe è presente in traccia. Questo è necessario per lo sviluppo delle ossa, per la sintesi della tiroxina e per le funzioni riproduttive. Questi entra in gioco nel metabolismo dei carboidrati ed è un minerale essenziale per regolare il fisiologico funzionamento dell’encefalo e del sistema nervoso centrale); zinco (è coinvolto in più di 200 attività enzimatiche. È fondamentale per la regolazione della sintesi degli acidi nucleici regolando così, le informazioni genetiche, mantiene la funzionalità delle membrane cellulari ed è un potente antiossidante).

Lavorazione e stabilizzazione del prodotto d’Aloe
L’Aloe ha conosciuto un lungo periodo di oblio, e solo negli anni 70, alcune aziende statunitensi la scoprirono e la riproposero sul mercato grazie anche a nuovi sistemi di coltivazione, di lavorazione e di stabilizzazione. L’Aloe Succo può essere raccolto da piante spontanee o coltivate che devono avere almeno 3 anni (meglio se di 5 anni) e la raccolta del succo deve essere fatta nel periodo aprile-luglio. Questo viene preparato in diversi modi a seconda della provenienza: per scolamento: le foglie vengono tagliate al loro punto di inserzione al tronco e si sistemano verticalmente o inclinate con il taglio in basso, le une accanto alle altre in una buca ricoperta da un telo impermeabile o contenente un recipiente di forma diversa. Il succo che scola nel recipiente o su telo (nel giro di 6 ore) viene successivamente concentrato; per pressione: le foglie vengono tagliuzzate in pezzi grossolani, quindi si pestano in un mortaio e successivamente si torchiano. Il liquido d’estrazione si lascia riposare un giorno, quindi si decanta e si concentra al sole o al fuoco; per macerazione: le foglie vengono tagliate e pestate, quindi messe a macerare in acqua. Successivamente si separa il liquido e si concentra facendolo bollire; per decozione: le foglie vengono tagliuzzate e immerse in acqua bollente. Quando si fa nera e spessa si decanta e il liquido si concentra. I metodi con i quali si concentra il succo di Aloe sono due: esposizione diretta al sole e concentrazione al fuoco. In generale, un’evaporazione lenta e spontanea dà luogo all’Aloe opaco detto “Aloe epatico”, di colore rosso-bruno, che invecchiando diventa più scuro e non lucente. Un’evaporazione rapida dà origine all’Aloe vetroso o “Aloe lucido”, di colore che varia dal nero al giallo-verdastro, ed è lucente. L’Aloe gel (=Aloe vera) si prepara dalle foglie fresche, appena recise e da alberi di appena 4 anni. L’estrazione del gel deve essere fatta nel più breve tempo possibile e a temperature non troppo alte, in modo da evitare la degradazione enzimatica e termica dei componenti attivi. I metodi di preparazione sono sostanzialmente due: il primo prevede che il tessuto parenchimatoso centrale della foglia venga separato dal resto della foglia. Le foglie si lasciano scolare dal succo giallognolo ricco di antranoidi e vengono lavate. Quindi, vengono aperte con un taglio longitudinale e dalla parte centrale si asporta la sostanza gelatinosa che si disintegra in modo da ottenere un liquido viscoso. Si filtra e la soluzione, incolore, quindi, viene pastorizzata (2-3 minuti a 75-80 °C) e addizionata di conservanti (per es. 0.3% di sorbato di K). Si ottiene così il gel che può essere all’istante utilizzato o essiccato per ottenere la polvere da usare all’occorrenza. Con questo metodo si ottiene un gel di Aloe abbastanza puro che contiene una miscela di polisaccaridi (glucomannani e acemannani). Il secondo metodo prevede l’utilizzo della intera foglia la quale, una volta lavata, viene lesa e addizionata di enzimi (cellulasi) capaci di demolire i tessuti cellulari. Il materiale ottenuto, viene pressato e centrifugato per separare la fibra dalla soluzione colloidale. Seguono operazioni di pastorizzazione e concentrazione ottenendo in questo modo un gel contenente sia glucomannani e acemannani (circa il 70%), sia galattano (27-30%) e altre sostanze tra cui aloine. L’Estratto totale d’Aloe si ottiene dalla lavorazione dell’intera foglia possibilmente fresca, tagliata in piccoli pezzi e affettata in modo da ottenere un prodotto omogeneo giallognolo o rossastro. Questo prodotto è amaro e possiede un odore caratteristico, ovviamente, questo tipo di prodotto per la modalità di lavorazione è completamente ricco di tutti i costituenti che caratterizzano l’Aloe.

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di P. Ponzo, biologa molecolare