Uno studio prende in esame la potenziale applicazione del nuovo booster SPF 28e, sviluppato a partire da Bacillus pumilus PTA-126909, frutto di ricerche condotte a bordo della Stazione Spaziale Internazionale

È noto quanto l’uso della protezione solare sia il modo più efficace per ridurre al minimo i danni del sole sulla pelle. Un’eccessiva esposizione ai raggi ultravioletti (UV) è, infatti, strettamente connessa ad un aumento del rischio di melanoma e ad un’accelerazione del processo di invecchiamento cutaneo.

Negli ultimi anni, sono stati esplorati numerosi additivi capaci di potenziare il fattore di protezione solare (SPF) del cosmetico finito e migliorane, di conseguenza, l’efficacia fotoprotettiva. Questi ingredienti booster sono stati creati a partire da una varietà di fonti: piante, alghe, batteri, funghi, licheni, frutti e biomassa. La capacità di potenziamento dell’SPF caratteristica di tali materie prime deriva generalmente dalla produzione di pigmenti o composti fenolici, in grado di bloccare o assorbire l’energia delle radiazioni UV.

Lo studio

Il presente lavoro, pubblicato su Cosmetics 2023, prende in esame la potenziale applicazione del nuovo booster SPF Bacillus Lysate, sviluppato a partire da Bacillus pumilus PTA-126909, frutto di ricerche condotte a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.

Con un’aggiunta del 3% del lisato ad una crema solare con SPF 30 è stato riscontrato un incremento del valore SPF del 33%. I benefici che ne derivano sono stati considerati sotto due aspetti. In primo luogo, l’ingrediente ha permesso una maggior efficacia della protezione solare senza l’inserimento in formula di ulteriori filtri UV. In secondo, ha contribuito a garantire che il valore SPF del prodotto rimanesse fedele a quanto riportato in etichetta.

Gli effetti del Bacillus Lysate

Un implemento significativo è stato riscontrato anche con l’introduzione del 7% del campione di Bacillus Lysate. L’effetto di potenziamento si è dimostrato, tuttavia, inferiore rispetto al campione al 3,5%. L’aggiunta del 10% del booster oggetto di studio non ha comportato una crescita statisticamente significativa del valore SPF.

Poiché il lisato è una miscela complessa di materiale organico, concentrazioni elevate possono provocare interazioni indesiderate con i filtri UV e/o la formulazione, con conseguente decremento delle prestazioni. Non è stata rilevata alcuna differenza considerevole nelle prestazioni tra le percentuali di Bacillus Lysate testate. Un risultato di questo tipo ha suggerito che le performance massime possono essere ottenute alla concentrazione più bassa testata nelle condizioni riportate nel paper.

Le conclusioni

L’uso nei cosmetici per la fotoprotezione di booster quali il Bacillus Lysate, indagato nello studio soprariportato, limiterebbe il numero di filtri UV tradizionali necessari a garantire le prestazioni SPF. Per di più, assicurando che l’SPF del prodotto finito sia pari o superiore all’SPF dichiarato sulla confezione, Bacillus Lysate potrebbe contribuire alla credibilità e alla sicurezza dei brand.

L’ impiego di microrganismi estremofili e dei loro sottoprodotti si configura, dunque, per l’industria cosmetica come un promettente booster SPF alternativo.

Landry KS, Young E, Avery TS, Gropman J., Efficacy of a Novel SPF Booster Based on Research Aboard the International Space Station,. Cosmetics. 2023; 10(5):138. https://doi.org/10.3390/cosmetics10050138