CMR: classificazione armonizzata o autoclassificazione?

Molte materie prime di comune impiego nel settore essenziero hanno classificazioni specifiche legate alla loro pericolosità, espressa in frasi di rischio a livello delle schede di sicurezza che accompagnano i prodotti e ai pittogrammi presenti sull’etichettatura degli stessi, fra queste vi sono alcune sostanze classificate come CMR, di categoria 1 oppure 2, sostanze cancerogene, mutagene e tossiche per la riproduzione. Queste ultime si dividono tra CMR da classificazione armonizzata, ossia quella elaborata dalla Comunità Europea e definite nel Regolamento Cosmetico 1223/2009, e altre che sono invece il risultato di autoclassifcazioni preventive e prudenziali realizzate dai singoli produttori.

A livello di prodotti cosmetici finiti vengono unicamente ammessi i CMR che hanno avuto un parere positivo all’utilizzo da parte del comitato per la Salute e Sicurezza dei Consumatori, mentre gli altri sono assolutamente vietati con limitata eccezione anche nel caso in cui essi siano presenti come tracce ineluttabili a livello di alcune sostanze di origine naturale.

Nel mondo delle profumazioni per il settore Home Care tali sostanze sono ammesse senza grossi problemi, salvo il fatto che non venga classificata come CMR l’intera miscela profumante, situazione che comporterebbe un aggravamento di controlli per quanto concerne la sorveglianza sanitaria. Rientrano nel gruppo delle sostanze CMR da autoclassificazione alcune materie prime floreali di comune impiego nel settore profumistico come il Lilial, il Bourgeonal, l’Ossido di rosa oppure il Bourgeonal, note di corpo che presentano in alcuni casi decise sfumature aldeidate che le hanno rese note di grande importanza nelle profumazioni per ammorbidenti e liquidi lavatrice, dove riescono a garantire nello stesso tempo diffusività a livello di collo del prodotto e persistenza sul dry cloth una volta terminato il ciclo di lavaggio degli stessi.

Molte società in ambito Personal Care hanno elaborato policy puntuali per le case essenziere fornitrici, dove tra i requisiti cogenti un punto di grande importanza riguarda proprio la totale assenza dalle proprie fragranze di materie prime classificate come CMR, perlomeno quelle da classificazione armonizzata, mentre su quelle da autoclassificazione l’approccio è differente e soggettivo a seconda della diverse realtà.