Una rassegna delle fonti sostenibili di collagene da organismi marini, dei diversi metodi di estrazione e del potenziale di tale ingrediente come principio attivo per prodotti beauty innovativi

Il collagene ottenuto a partire da animali terrestri, quali polli, bovini e suini, trova ampio utilizzo in molteplici ambiti: dalla riparazione dei tessuti ai prodotti farmaceutici, dai cosmetici alla medicina alternativa.

L’uso di tale tipologia di collagene pone, tuttavia, sfide significative correlate al suo costo elevato, alla capacità di indurre reazioni immunitarie, alla disponibilità limitata, ai notevoli requisiti di terreno e al rischio di trasmissione di malattie infettive.

In aggiunta, agli individui di fede musulmana, indù ed ebraica, che collettivamente costituiscono il 38,4 % della popolazione mondiale, è vietato ricorrere a tali prodotti per motivi religiosi.

Il tutto ha determinato una crescente ricerca di fonti alternative di collagene. In tal senso, gli animali marini stanno emergendo come potenziale scelta sostenibile e responsabile.

Collagene dal mare

Grazie all’assenza di restrizioni religiose sul loro impiego e alla mancanza di segnalazioni di malattie potenzialmente trasmissibili, le specie marine sono state recentemente considerate come promettenti fonti di collagene.

Il collagene marino non solo risponde alle preoccupazioni ambientali, ma offre anche peculiaritĂ  uniche che lo rendono una risorsa preziosa in molteplici settori produttivi.

I cosmetici contenenti questo ingrediente possono migliorare l’idratazione della pelle del viso, ridurre al minimo pori e rughe ed illuminare l’incarnato, se usati regolarmente per un minimo di due settimane. Il collagene marino vanta, inoltre, proprietĂ  antiossidanti, antietĂ  e riparatrici della cute danneggiata.

Lo studio

Il presente lavoro, pubblicato sul South African Journal of Chemical Engineering, è stato condotto con l’obiettivo di esplorare le fonti sostenibili di collagene da organismi marini (pesci, poriferi, molluschi, crostacei, echinodermi e celenterati), i diversi metodi di estrazione (per solubilizzazione acida, del sale, della pepsina o assistita da ultrasuoni) e il potenziale di tale ingrediente come principio attivo da impiegare nella formulazione di prodotti beauty innovativi.

La scelta del metodo di estrazione può influenzare sostanzialmente sia la resa sia le proprietà fisico-chimiche del collagene estratto, evidenziando quanto sia importante selezionare la tecnica appropriata per applicazioni specifiche.

Le conclusioni

I dati raccolti sottolineano come i sottoprodotti del pesce, in particolare pelle e ossa, stiano diventando sempre più una fonte di collagene sostenibile molto incoraggiante rispetto alle altre opzioni disponibili. Presentano infatti un contenuto significativo di collagene, fino al 61,26% del peso secco con il metodo di estrazione per solubilizzazione acida, che genera collagene acidosolubile.

Il collagene derivato dalla pelle e dalle ossa del pesce è composto principalmente da collagene di tipo I e risulta, dunque, strutturalmente simile al collagene umano.

Si ritiene che questa analogia strutturale ne aumenti l’efficacia nel sostenere la produzione di collagene a livello della pelle, contribuendo a migliorarne l’elasticitĂ  e la salute generale. Vanta inoltre notevoli capacitĂ  come agente antiossidante, antietĂ  e sbiancante cutaneo.

L’impiego del collagene marino come materia prima chiave nell’allestimento di formulazioni cosmetiche all’avanguardia promuove l’approvvigionamento responsabile, incoraggia le pratiche ecosostenibili e favorisce un’economia circolare che sfrutta al massimo i materiali marini sottoimpiegati.

D’altro canto, l’utilizzo di sottoprodotti dal mare come fonti di collagene per uso cosmeceutico comporta l’attenta considerazione di molteplici criteri. Questi ultimi includono la comprensione dei meccanismi d’azione dei residui della lavorazione marina, oltre alla selezione di modelli appropriati in vivo o in vitro per valutare i cosmeceutici finiti, garantirne l’igiene e la sicurezza e determinarne la fattibilitĂ  economica.

Vicky Prajaputra, Nadia Isnaini, Siti Maryam, Ernawati Ernawati, Fitri Deliana, Haekal Azief Haridhi, Nur Fadli, Sofyatuddin Karina, Sri Agustina, Nurfadillah Nurfadillah, Iko Imelda Arisa, Lydia Septa Desiyana, Tedy Kurniawan Bakri, Exploring marine collagen: Sustainable sourcing, extraction methods, and cosmetic applications, South African Journal of Chemical Engineering, Volume 47, 2024, Pages 197-211, ISSN 1026-9185, https://doi.org/10.1016/j.sajce.2023.11.006