I materiali per il packaging sono scelti in base alle più moderne tecnologie, generalmente dalla letteratura è già possibile fare una selezione di partenza, ossia scartare polimeri già noti come incompatibili con alcune sostanze presenti nella formulazione. Vista però la gran varietà di materiali plastici, polimeri intelligenti e multilayer a disposizione quasi sempre è indispensabile eseguire un test di compatibilità, una prova che permette infatti di evidenziare particolari interazioni con nuovi additivi aggiunti al materiale scelto. La compatibilità tra packaging e formulazione è una proprietà reciproca: implica che tutte le componenti dell’imballaggio, non solo i vari polimeri che lo compongono ma anche additivi, plasticizzanti e coloranti non influiscono sulla formulazione e viceversa, ossia le componenti della formulazione non aggrediscano il packaging rovinandone forma, struttura o colorazione. Il test di compatibilità consiste nel valutare la stabilità del cosmetico e del suo imballaggio primario in condizioni di invecchiamento accelerate. In condizioni di umidità e di temperatura elevate è, infatti,possibile evidenziare alterazioni imprevedibili su brevi periodi e in condizioni ambientali normali. La prova in se per se non identifica quali siano le componenti che intaccano l’imballaggio o il cosmetico, ma permette di valutare semplicemente la funzionalità della confezione a contatto con quel particolare prodotto. Se si vuole identificare l’agente specifico che intacca una delle due componenti del sistema è necessario svolgere analisi molto più accurate, che però hanno costi decisamente maggiori.
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